Commissione UE. Sì agli incentivi per la produzione di biometano.  

La Commissione Europea ha approvato oggi il nuovo regime di incentivazione per la produzione di biometano. In particolare, la Commissione ha adottato la decisione finale con la quale ha riconosciuto la compatibilità dello Schema di Aiuto notificato dall’Italia con il Trattato Europeo.   

Programma, spiegano dal MiTe, reso possibile dalle risorse del Pnrr (circa 1,7 miliardi di euro) che andranno a finanziare la costruzione di impianti di produzione di biometano sostenibile, in attuazione delle indicazioni europee riportate nel piano RePowerEu.    

L’Aiuto prevede un contributo del 40% sull’investimento e una tariffa incentivante sul biometano prodotto per 15 anni e l’accesso avverrà tramite aste che si svolgeranno dal 2022 al 2024.  

LEGGI ANCHE:  Aiuti all'Ucraina: un altro miliardo e mezzo dalla Commissione UE.

Dopo l’approvazione del regime di Aiuto da parte della Commissione UE, nei prossimi tempi sarà adottato il decreto attuativo della misura PNRR.  

Sempre sul tema del biometano, è stato inoltre firmato dal Ministro Cingolani il decreto ministeriale del 5 agosto 2022, interpretativo del DM 2 marzo 2018 sugli incentivi per la produzione del biometano.  

Il testo chiarisce alcuni aspetti legati all’applicazione del decreto dal DM 2 marzo 2018, attualmente in vigore, destinato a incentivare il biometano immesso nel sistema dei trasporti mediante un meccanismo d’obbligo a carico dei soggetti che utilizzano carburanti fossili.   

Il decreto definisce inoltre il momento in cui matura il diritto al riconoscimento dell’incentivo per la produzione del biometano e il termine entro cui tale diritto debba essere esercitato, pena la sua decadenza, che è stato fissato al 31 dicembre 2023.  

LEGGI ANCHE:  Importazioni di gas russe, Beigneux: "Investimenti verso il biometano".

“Il complesso delle misure adottate – si legge nella nota del MiTE – consentirà al settore agricolo di contribuire al conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia italiana, ma anche alla riduzione del fabbisogno di gas russo e al miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento di gas”.