Buongiornissimo PD: il boomerismo di sinistra.

Improbabili aggregazioni di cui tutti parlano ma che nessuno realmente sa cosa siano come “campo largo” e “piazza grande”; piattaforme web per il coinvolgimento dei cittadini dagli ottimistici nomi quali “ripartiamoinsieme.it”, “percorriamounastradanuova.org”, “abbracciamoci.pd”, che generano un traffico inferiore a quello del sito dell’ufficio catasto di Poggibonsi; ricordi strappalacrime del deputato cinquantenne che, come regalo per la promozione in terza elementare, venne accompagnato dal padre ex partigiano al comizio di Berlinguer o della tele-pasionaria che conobbe il suo futuro marito al ciclostile della sezione “Che Guevara” con cui si stampavano volantini a sostegno della pace nel mondo.

Il tutto accompagnato da un inarrestabile diluvio social di post, foto, selfie, hashtag in cui eletti, iscritti, intellettuali d’area, ricorrendo sempre al massimo numero di caratteri disponibili, affermano l’esigenza di “ripartire dai valori”, “aprendo il partito ai non iscritti” per dare vita a “una fabbrica dell’idee” da cui “prenda corpo una nuova visione del Paese”, “inclusiva, sostenibile, in grado di fornire risposte adeguate alle nuove generazioni”.

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Puntuale come il festival di San Remo, a ogni cambio di segreteria va in scena il consueto melodrammone del PD in un’apoteosi di boomerismo di sinistra che farebbe sembrare Veltroni un membro dei Napalm Death. Tale gigantesca produzione di fufa, tuttavia, oltrepassati i sempre più angusti confini del partito, suscita un interesse pari a zero. Negli elettori di sinistra come in quelli di destra. Basti guardare in tal senso i dati su preferenze e partecipazione al voto.

Attualmente non sappiamo chi prevarrà tra Schlein e Bonaccini. Pare, tuttavia, che dibattere di politica vera delle proposte e delle responsabilità da esse derivanti, come normalmente si dovrebbe fare in un congresso di partito, risulti quasi un intralcio all’ingrandimento della piazza e all’allargamento del campo. E quindi viva, sempre viva, il boomerismo di sinistra (e il potere).

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