Brando Benifei: “Sostegno ai russi in fuga dalla Russia”.

“La guerra in Ucraina causata dall’invasione della Russia di Putin sta generando una spaventosa catastrofe umanitaria. Sono migliaia i deceduti tra i civili, mentre il numero di rifugiati ammonta a circa 4 milioni di persone”, ha ricordato recentemente l’eurodeputato del gruppo S&D, Brando Benifei.

In crescita, secondo l’esponente italiano, anche il numero di russi che abbandonano il proprio Paese “perché non vogliono vivere sotto un regime capace di un attacco così efferato”.

“In Russia – prosegue – il dissenso è represso violentemente: gli oppositori politici sono incarcerati, non esiste libertà di espressione, vengono perseguitate le persone LGBTI e giovani, studenti e professori hanno visto il blocco dei programmi di scambio verso l’Europa. L’UE deve aprire le porte a coloro che fuggono dalla guerra, mettendo subito in atto le misure di accoglienza e solidarietà a favore del popolo ucraino, ma anche dei russi che fuggono dagli atti criminali del regime di Putin”.

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Sul tema a nome della Commissione europea è intervenuta Ylva Johansson che ha ribadito la condanna alla Russia per l’aggressione all’Ucraina: “Il sostegno dell’UE alla società civile russa rimane una priorità fondamentale sancita da una
serie di politiche dell’UE; un sostegno cospicuo è già in atto o in programma. Nell’ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, il meccanismo di protezione dei difensori dei diritti umani è accessibile agli attivisti russi e risponde alle esigenze dei singoli difensori dei diritti umani, compresi i costi di ricollocazione”.

“L’UE – prosegue – è pienamente consapevole del fatto che il Cremlino non sia la Russia e che le scelte del presidente Putin non siano quelle del popolo russo. In quest’ottica, il 25 febbraio 2022 l’UE ha sospeso parzialmente l’accordo UE-Russia di facilitazione del rilascio dei visti nei confronti di diplomatici, altri funzionari russi e uomini d’affari; i cittadini russi che non rientrano in queste categorie non sono compresi e continuano a beneficiare delle stesse facilitazioni previste dall’accordo (riduzioni dei diritti per i visti, tempi più brevi e validità più lunga dei visti per ingressi multipli). Inoltre i cittadini russi hanno il diritto di chiedere e ottenere protezione internazionale, qualora soddisfino le condizioni previste; le domande di protezione internazionale sono esaminate nel merito dalle autorità competenti degli Stati membri. Le categorie di cittadini russi per i quali dovrebbero essere rilasciati visti per motivi umanitari, di interesse nazionale o in virtù di obblighi internazionali – conclude – comprendono casi umanitari, difensori dei diritti umani, familiari di cittadini dell’UE o giornalisti e dissidenti in fuga”.

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