Arriva Salvini, Soru: “Parla di grandi opere, ma sono grandi bugie”.

“Salvini viene a venderci le sue grandi opere, ma sono solo grandi bugie”. Lo ha ricordato il candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru, commentando la presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Cagliari, oggi a sostegno della candidatura di Paolo Truzzu che, fino a pochi giorni fa, era visto proprio dall’asse Lega-Psd’Az come l’usurpatore del candidato uscente Christian Solinas.

La famosa politica delle idee…

Realtà incontrovertibili, come indiscutibile è la continuità dell’attuale candidato con chi ha governato nel corso della XVI Legislatura: “Qualche settimana fa è venuto per garantire ai sardi la certezza della ricandidatura di Solinas – continua il candidato -. In realtà, il presidente della Regione da lui sostenuto non è stato ricandidato ma sostituito da Fratelli d’Italia, che pure ha governato insieme a lui, grazie anche ai suoi assessori che sono stati i peggiori di una giunta regionale incapace e incompetente e la Lega, arrivata a eleggere sette consiglieri regionali nel 2019, è alla vigilia di una catastrofe elettorale dopo che anche gran parte dei suoi eletti hanno abbandonato la nave”. Fulgido riferimento ai vari “voltagabbana” che nella ‘legittimità’ del proprio mandato hanno abbandonato il carroccio nel corso della XVI e infausta Legislatura.

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Capo della Lega, prosegue Soru, che “verrà a spacciare miliardi di euro falsi e progetti finti buoni solo per la campagna elettorale. Un mese fa parlò di 10 miliardi già pronti: cinque per le strade e quattro per le ferrovie. Intanto, le uniche risorse «vere» sono quelle europee del PNRR: un miliardo e ottocento milioni di euro, in gran parte stanziati per i progetti di Reti Ferroviarie italiane. Per quello che riguarda invece le scelte reali del governo, la Sardegna e tutto il sud Italia hanno visto decurtate le loro quote dei fondi per lo Sviluppo e coesione (Fsc) a favore della megalomania del progetto del ponte sullo Stretto”.

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“Per Salvini, la Sardegna – continua il leader della Coalizione sarda – è una colonia da spremere elettoralmente e poi abbandonare al proprio destino. Il disegno di legge Calderoli, in discussione al Senato, getta la maschera su quali siano gli interessi della Lega: dare ancora più soldi e autonomia alle Regioni del nord Italia e abbandonare le regioni del sud. Si tratta sempre del vecchio progetto di Bossi e Miglio della secessione della Padania, non riuscito e poi riproposto da Calderoli col
nome di federalismo fiscale, anch’esso rimasto sulla carta. Ora lo stesso Calderoli ci prova di nuovo cambiando il nome e chiamandolo autonomia differenziata, ovvero il progetto di separare prima economicamente Nord e Sud e gradualmente anche politicamente attraverso il trasferimento di poteri in favore delle regioni più ricche del Nord”.

“Ci ricordiamo ancora delle promesse del 2019 – continua Renato Soru -, quando Salvini, da ministro dell’interno del governo Conte a guida 5S, venne a placare la rivolta dei pastori con l’inganno, promettendo lui di portare in pochi giorni il prezzo del latte a un euro. Naturalmente non fu così. Oggi, cinque anni dopo, con una leghista piovuta all’assessorato dell’Agricoltura, a suo stesso dire senza alcuna competenza, i risultati parlano chiaro. Le aziende del settore ovicaprino perdono 35 milioni di euro all’anno di fondi europei. L’intero settore agricolo è in rivolta per il ritardo nella gestione delle pratiche di finanziamento e per il pagamento dei premi comunitari. Ancor più grave è la mancata partecipazione del nostro assessorato dell’Agricoltura al tavolo della conferenza Stato – Regioni dove si è
discussa l’attuazione della nuova Pac e l’aggiornamento, “refresh”, della classificazione dei suoli agricoli della nostra regione, in virtù del quale vengono pagati i premi, che hanno gravemente penalizzato l’agricoltura sarda rispetto a quella delle altre Regioni”.

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