Ucraina, Garraud: “L’UE non corre il rischio di diventare un cobelligerante?”.

Il 28 febbraio 2022 il Consiglio europeo aveva annunciato 500 milioni di euro in assistenza militare all’Ucraina nell’ambito dell’EPF (l’European Peace Facility). Il 23 marzo 2022, vista la recrudescenza delle azioni militari in Ucraina, il Consiglio aveva adottato due misure aggiuntive portando il sostegno militare dell’UE fino a 1 miliardo di euro, fornendo in pratica equipaggiamento militare alle forze armate ucraine, nonché kit di pronto soccorso e altro materiale logistico.

“Il 24 marzo 2022 – scrive l’esponente del gruppo Identità e Democrazia Jean-Paul Garraud – a seguito dei vertici NATO e G7, il presidente del Consiglio dell’Unione europea Emmanuel Macron ha affermato che il sostegno militare deve essere limitato affinché l’UE “non diventi un cobelligerante”.

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Da qui la richiesta dell’esponente francese circa il rischio che l’UE possa essere considerata cobelligerante, alla luce dell’incremento delle risorse militari all’Ucraina.

“Dal febbraio 2022 – si legge nella nota di risposta della Commissione – il Consiglio ha adottato quattro serie di misure di assistenza del Fondo europeo per la pace (EPF) a sostegno dell’Ucraina, Paese che sta esercitando il suo diritto intrinseco di autodifesa in conformità al diritto internazionale. Tali misure di assistenza prevedono una dotazione finanziaria complessiva di 2,5 miliardi di euro, nell’ambito della quale gli Stati membri possono richiedere rimborsi per la fornitura di attrezzature e piattaforme militari. L’UE – secondo la velina della Commissione von der Leyen – agisce quindi nel pieno rispetto del diritto internazionale e la fornitura di assistenza finanziaria da parte degli Stati membri non rende l’UE “co-belligerante”.

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Status di co-belligerante o meno, come ricordato dall’eurodeputato João Pimenta Lopes (La sinistra), l’invio di armi all’Ucraina sta creando notevoli difficoltà nell’azione di monitoraggio degli armamenti: “Secondo recenti rapporti, il segretario generale dell’Interpol ha avvertito che l’enorme quantità di armi inviata in Ucraina, in particolare da USA, NATO e UE, potrebbe finire nel mercato illegale delle armi e, quindi, nelle mani di gruppi criminali. In altri contesti di guerra che hanno coinvolto il supporto militare o militare degli Stati Uniti, della NATO o dell’UE – conclude – è stato notoriamente difficile rintracciare e monitorare le armi messe a disposizione”.

Sul tema, stando alla richiesta dell’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell, le autorità ucraine sono obbligate a rilasciare una dichiarazione sull’uso finale delle attrezzature ricevute nell’ambito del Fondo europeo per la pace (EPF), in conformità con le decisioni del Consiglio europeo sull’EPF. Inoltre, secondo gli accordi, tutte le consegne finanziate nell’ambito dell’EPF sono registrate per tipo e categoria di equipaggiamento militare.

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