Villalba: “Accordo USA-Spagna per invio di immigrati clandestini”.

Il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, come è noto, vive perennemente un profondo stato di crisi migratoria, con migliaia di immigrati economici che arrivano nella speranza di entrare negli Stati Uniti. Nel solo 2022, secondo il Congresso degli Stati Uniti, sono state arrestate 6.000 persone al giorno per aver tentato di attraversare illegalmente il confine, il che equivale a circa 2,2 milioni di arresti gli ultimi 12 mesi.

Numeri importanti che, con le principali città statunitensi al limite, avrebbero spinto l’Amministrazione Biden ha chiudere un accordo con il presidente spagnolo Pedro Sánchez. Secondo Jorge Buxadé Villalba, deputato del gruppo Conservatori e Riformisti europei, un patto in base al quale la Spagna aprirà le porte agli immigrati messicani: “Non sappiamo molto dell’accordo, ma il suo scopo è quello di far entrare legalmente migliaia di questi immigrati, apparentemente per soddisfare le richieste del mercato del lavoro spagnolo. Dato che le politiche socialiste hanno fatto salire il numero dei disoccupati in Spagna a 3 milioni, la disoccupazione giovanile è al 29,5% – il tasso più alto dell’UE – e non ci sono controlli alle frontiere tra gli Stati Schengen, mi chiedo se la Commissione europea sia a conoscenza dei dettagli di questo accordo”.

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Purtroppo no, come confermato dalla Commissaria Ylva Johansson: “La Commissione non è a conoscenza dei dettagli dell’accordo in questione. I cittadini dei Paesi terzi – prosegue – hanno sostenuto la ripresa dell’economia dell’UE dopo la pandemia di COVID-19 e la migrazione per motivi di lavoro può contribuire
a colmare le carenze del mercato del lavoro dell’UE che non possono essere colmate dai cittadini dell’UE”. Una risposta per ampi versi mirata a buttare acqua sul fuoco conclusasi con l’immancabile refrain della limitata competenza della Commissione sulle questioni nazionali.

“Spetta agli Stati membri decidere quanti cittadini di Paesi terzi ammettere sul proprio territorio per motivi di lavoro. I volumi di ammissione dei migranti sono determinati a livello nazionale in linea con le priorità nazionali, in quanto si tratta di una prerogativa degli Stati membri”, conclude l’esponente della Commissione von der Leyen.

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