Iraq e Siria, Pentagono: “Gli attacchi contro milizie iraniane sono andati a buon fine”.

Gli attacchi statunitensi lanciati contro le milizie affiliate al Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane lo scorso 2 febbraio “hanno avuto buoni effetti”, secondo il maggiore generale Pat Ryder, addetto alla comunicazione del Pentagono.

Sette, in particolare, le strutture colpite in Iraq e Siria, tra i quali spiccano centri operativi di comando e controllo, centri di intelligence, postazioni missilistiche e depositi di droni e munizioni.

Ryder ha anche sottolineato che gli attacchi rappresentano l’inizio della risposta degli Stati Uniti. “Saranno intraprese ulteriori azioni per contrastare l’IRGC e le milizie affiliate responsabili dei loro attacchi contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione”, ha affermato.  

Attacchi ordinati dal presidente Joe Biden in risposta all’attacco della milizia del 28 gennaio durante i quali hanno perso la vita tre militari statunitensi nella base della Torre 22 in Giordania.

LEGGI ANCHE:  Islam radicale, Bilde: "Erasmus+ finanzia l'Islamic Relief Worldwide".

Operazioni militari che proseguono anche nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden dove le forze della coalizione statunitense hanno preso di mira 13 località colpendo 36 obiettivi Houthi: “Questa azione collettiva invia un chiaro messaggio agli Houthi”, ha affermato Ryder.  

“Gli Stati Uniti – conclude – non vogliono un’escalation nell’area e gli attacchi sono direttamente in risposta alle azioni degli Houthi sostenuti dall’Iran”.

foto Navy Petty Officer 2nd Class Alexander Kubitza, DOD