USA, il Dipartimento della Difesa “implora” il Congresso per mandare nuove armi all’Ucraina.

Più che una richiesta una supplica al Congresso degli Stati Uniti, ovvero all’organo legislativo del Governo federale, per mandare altre armi all’Ucraina. Questo, in sintesi, l’invito del Dipartimento della Difesa americana per l’approvazione della richiesta di bilancio supplementare, presentata lo scorso agosto dal sempre più impopolare Presidente democratico, Joe Biden, per continuare a soddisfare le esigenze dell’Ucraina sul campo di battaglia.

“Cresce l’urgenza di approvare questo pacchetto – ha dichiarato nell’occasione la vicesegretaria stampa del Pentagono Sabrina Singh -. Nel caso non fosse approvato dal Congresso, saremo costretti a ridurre il nostro sostegno all’Ucraina”.

L’amministrazione “democratica”, quindi, nonostante il crescente malumore in patria dei cittadini/e statunitensi verso l’invio di nuove armi a Kiev, vuole provare a superare l’attuale tetto di 62,3 miliardi di dollari in armamenti inviati dall’inizio della crisi geopolitica lo scorso febbraio 2022. Armi, come facilmente desumibile, che hanno risolto ben poco, escludendo i profitti per gli speculatori (a partire da chi ha aumentato le importazioni di GNL in Ue da oltre oceano) e portando ad una devastazione generalizzata dell’Ucraina che, come spesso capita nel corso delle crisi geopolitiche, non mancherà di essere ricostruita dai “generosi” partner occidentali.

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Come si potrà continuare, adesso, la guerra in Ucraina se tutti i finanziamenti dell’Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina sono stati spesi – come confermato dalla Singh – e in assenza dell’approvazione del nuovo pacchetto da parte del Congresso degli Stati Uniti?

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