Putin all’Assemblea federale: “Occidente ha già speso più di 150 miliardi di dollari per armare Kiev”.

La Russia vive un “momento difficile”. Così il Presidente della Federazione Russa, Valdimir Putin, ha aperto l’incontro con l’Assemblea federale del Paese. Un momento per rimarcare, a quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, l’esigenza di “garantire la sicurezza del Paese” contro il “regime neonazista istaurato in Ucraina dopo il colpo di stato del 2014”.

“A partire dal 2014 – ha dichiarato Putin -, il Donbass ha combattuto, difeso il diritto di vivere sulla propria terra, parlare la propria lingua madre e non si è arreso al regime di Kiev. Abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere questo problema con mezzi pacifici, negoziando pazientemente una via d’uscita pacifica ma alle nostre spalle si stava preparando uno scenario completamente diverso”.

Una vera e propria trama contro la nazione russa per il presidente Putin: “Le promesse dei governanti occidentali, le loro assicurazioni sul desiderio di pace nel Donbass si sono rivelate un falso, una crudele menzogna. Hanno semplicemente preso il tempo, hanno chiuso un occhio sugli omicidi politici in Ucraina e incoraggiato i neonazisti ucraini a compiere azioni terroristiche nel Donbass, come confermato dall’addestramento di ufficiali dei battaglioni nazionalisti ucraini ai quali l’occidente ha fornito armi”.

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Azioni contro la Federazione Russa avviate ben prima del mese di febbraio 2022, ha evidenziato il numero uno del Paese: “Prima dell’inizio dell’operazione militare speciale dello scorso anno, Kiev stava negoziando con l’Occidente sulla fornitura di sistemi di difesa aerea, aerei da combattimento e altre attrezzature pesanti all’Ucraina. Gli Stati Uniti e la NATO hanno rapidamente schierato le loro basi militari e i loro laboratori biologici segreti vicino ai confini del nostro Paese”.

Un piano già visto in altri scenari di guerra: “Questo disgustoso inganno dell’Occidente è stato adottato in modo spudorato in Jugoslavia, Iraq, Libia e Siria. Nei lunghi secoli di colonialismo, le forze occidentali si sono abituate a sputare sul mondo intero”. Difficile non cogliere il richiamo alla recente espansione della NATO – iniziata nei primi anni 2000 – ai confini russi e la creazione di nuove aree posizionali per la difesa missilistica in Europa e in Asia.

“Nel dicembre 2021, abbiamo presentato ufficialmente la bozza di accordi di garanzia della sicurezza agli Stati Uniti e alla NATO. Ma tutte le nostre richieste sono state rifiutate. Quindi è finalmente diventato chiaro per noi che era stato dato il via libera all’attuazione di piani di guerra a nostro danno. Le informazioni in arrivo non lasciavano dubbi sul fatto che entro febbraio 2022 tutto fosse pronto per un’altra sanguinosa azione punitiva nel Donbass”. Area dell’Ucraina che dal 2014 è stata bersagliata senza interruzioni, contraddicendo, ricorda Putin ” i documenti e le risoluzioni pertinenti adottati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

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Difficile, ancora, non rimarcare l’importante stanziamento economico dell’Occidente a sostegno dello sforzo bellico ucraino: “Hanno già speso più di 150 miliardi di dollari per aiutare e armare il regime di Kiev – ha puntualizzato Putin -. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i Paesi del G7 hanno stanziato circa 60 miliardi di dollari nel 2020-2021 per aiutare gli stati più poveri del mondo, mentre per la guerra ben 150 miliardi. Dove sono tutti i discorsi sulla lotta alla povertà, sullo sviluppo sostenibile, sull’ambiente?” ha chiosato il presidente della Federazione Russa.

Attacco proseguito contro le autoreferenziali conclusioni della recente Conferenza di Monaco: “Nessuno dei paesi occidentali considera le vittime umane e le tragedie, perché, sono in gioco trilioni e trilioni di dollari. Con il pretesto di sostenere la democrazia e la libertà si continuano a derubare i cittadini per diffondere valori neoliberisti e intrinsecamente totalitari. Il metodo è sempre lo stesso: applicare etichette a interi Paesi e popoli, insultare pubblicamente i loro leader, reprimere il dissenso nei propri Paesi, con il fine di creare l’immagine di un nemico, distogliendo l’attenzione della gente dagli scandali di corruzione e dai crescenti problemi e contraddizioni interne sul piano economico, sociale e interetnico”.

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Il progetto “anti-Russia” rientrerebbe allora in un piano politico revanscista nei confronti della Russia, con lo scopo di creare “focolai di instabilità e conflitti”. “Non siamo in guerra con il popolo ucraino – ha ribadito Putin -. Lo stesso popolo ucraino è diventato un ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali. La responsabilità dell’incitamento al conflitto ucraino, dell’escalation, dell’aumento del numero delle sue vittime ricade interamente sulle élite occidentali e, ovviamente, sull’attuale regime di Kiev, per il quale il popolo ucraino è, di fatto, un estraneo. L’attuale regime ucraino non serve interessi nazionali, ma interessi di Paesi terzi. L’Occidente sta usando l’Ucraina sia come ariete contro la Russia che come campo di addestramento”.

Foto Sergey Karpukhin, TASS/Kremlin.ru