Ucraina, Mario Adinolfi: “L’Italia dichiara guerra alla Russia”. Barbara Figus: “Paese di ‘pacifinti’ “.

Secondo il Presidente del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, le azioni del Governo Draghi in riferimento alla guerra in Ucraina, si starebbero caratterizzando per un elevato tasso di incostituzionalità: “Prima con il Consiglio dei ministri e poi con il discorso in Senato di Mario Draghi, poi con la risoluzione votata dall’Europarlamento, Italia ed Unione Europea hanno sostanzialmente dichiarato guerra alla Russia schierandosi con sanzioni, uomini e mezzi. Questa scelta bellicista è folle e incostituzionale”.

Una conclusione condivisibile alla luce dell’articolo 11 della Carta Costituzionale del nostro Paese, per il quale “l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. In altre parole, un chiaro passaggio fondamentale che fissa le regole e i principi posti a fondamento dell’intero ordinamento giuridico italiano, che nessuno può violare, nemmeno “l’infallibile” Governo Draghi. Ma, allargando il campo di analisi anche al Parlamento – specialmente ai ‘pacifisti’ partiti di sinistra -, l’assenza di un minimo contraddittorio sul tema dell’invio di materiale bellico in Ucraina (agito di concerto con l’Unione Europea), dovrebbe far riflettere circa l’aderenza dell’azione di Governo al dettato costituzionale e, ancora, sull’integrità della sovranità nazionale italiana.

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“Ancora una volta – prosegue Adinolfi – la Costituzione viene lesa causando un innalzamento del livello di violenza e rendendo sempre meno praticabile la via della pace. Proteggiamo i civili ucraini dai folli che li stanno mandando a fronteggiare i tank russi armandoli con molotov e fucili. Basta massacri!”.

“Da italiana e sostenitrice della Pace – ha aggiunto Barbara Figus, coordinatrice della sezione sarda del Popolo della Famiglia – non mi ritrovo assolutamente nelle scelte del Governo Italiano. Ci si riempie la bocca di pacifismo, ma nella realtà si fa tutto il contrario. Con queste scellerate decisioni governative, anche il nostro è, oramai, da considerare un Paese di ‘pacifinti'”.

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