Tariffe per la stampa delle carte d’imbarco in aeroporto, Muñoz: “Pratiche sleali”.

Nonostante sia una pratica contraria alla Convenzione di Montreal del 1999 e al regolamento 261/2004 sui diritti dei passeggeri, numerose compagnie aeree low-cost da deiversi anni applicano una tariffa per la stampa delle carte d’imbarco dei passeggeri in aeroporto. Un “balzello” capace di costare diverse decine di euro per tratta.

Una pratica abusiva e non valida, come dichiarato da alcuni tribunali nazionali dell’UE, ricordata recentemente dall’eurodeputata del gruppo S&D Isabel Garcìa Muñoz. Nel suo intervento l’esponente spagnola ha chiesto alla Commissione von der Leyen di riferire sulle misure previste per porre fine a tale pratica sleale.

La Commissaria europea ai Trasporti Adina-Ioana Vălean, però, ha ricordato nella sua risposta che la procedura di far pagare ai passeggeri il rilascio o la stampa della carta d’imbarco in aeroporto non rientra nel campo di applicazione del regolamento (CE) n. 261/2004 o della Convenzione di Montreal.

LEGGI ANCHE:  Operazione "Poison": denunciati 7 minori per diffusione di materiale pedopornografico.

“Tuttavia – si legge nella risposta del membro della Commissione von der Leyen -, i termini e le condizioni utilizzati dai commercianti, comprese le compagnie aeree, devono essere conformi alla legge dello Stato membro che recepisce la direttiva sulle clausole contrattuali abusive 93/13/CEE”.

In particolare, leggendo la direttiva, ai sensi dell’articolo 3 (1) una clausola contrattuale che non sia stata negoziata individualmente è considerata abusiva se, in contrasto con i requisiti di buona fede, provoca uno squilibrio significativo per i diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal
contratto, a scapito del consumatore.

“Inoltre – ha aggiunto la commissaria – l’omissione da parte della compagnia aerea di informare tempestivamente i propri clienti su tutte le tariffe applicabili può essere considerata una pratica commerciale ingannevole vietata dalla dalla direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali a condizione che si valuti, caso per caso, se tale omissione influisce negativamente sulla decisione del consumatore”.

LEGGI ANCHE:  Gioventù: la commissaria Urpilainen in Africa per lanciare i programmi digitali per i giovani.

foto “CC-BY-4.0: © European Union 2019 – Source: EP”