Start up. Il nuovo report del MISE

È online la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il rapporto, frutto della collaborazione tra MISE (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, offre una panoramica sul mondo delle startup, a quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (d.l. 179/2012) e costituisce uno dei pilastri dell’esteso sistema di monitoraggio curato dal MISE.

Secondo il rapporto le startup innovative in Italia si assestano ormai stabilmente sopra quota 10mila. Al 31 marzo 2020 se ne contano 11.206, il 3,1% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
Tra le regioni con la più alta densità di startup la Lombardia, dove opera il 27,1% delle startup italiane. La sola provincia di Milano, con 2.198, rappresenta il 19,6% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: solo il Lazio supera quota mille, in gran parte localizzate a Roma (1.147, 10,2% nazionale). Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,3% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.

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Le startup in Italia impiegano complessivamente più di 65 mila persone, almeno 50 mila delle quali sono soci di capitale dell’azienda. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 17,5% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,3%, contro un 21,8% registrato nel complesso delle società di capitali.

Per quanto riguarda il fatturato le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore a 169 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.

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foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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