366° Festa di Sant’Efisio. La grande festa di popolo torna in presenza.

E’ quasi tutto pronto per la 366a Festa di Sant’Efisio. Una edizione importante che segna il ritorno in presenza di turisti e cittadini, confermando l’intenzione di voler tornare ad essere una grande festa di popolo, dopo due anni di restrizioni legate alla pandemia.

Ripartenza, fede, partecipazione e responsabilità: queste le parole di speranza del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu: “Questo evento chiama ognuno di noi a una grande responsabilità. Perché sappiamo benissimo che non siamo ancora usciti da questo terribile tunnel. Perciò dobbiamo avere grande rispetto delle regole”.

“Sarà una Festa sobria. È doveroso nel particolare momento che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, far si che la Festa sia sobria – ha proseguito Truzzu -. Sappiamo benissimo quali sono le situazioni che vive il Paese e sappiamo benissimo qual è la situazione a livello mondiale. Quindi, nel rispetto di tutti abbiamo scelto la strada di un ritorno al passato, ma nel segno della sobrietà”.

Equilibrio e morigeratezza rimarcata anche dal Presidente del Consiglio Comunale, Edoardo Tocco, per il quale “accanto alla voglia di aggregazione ci saranno regole da rispettare, affinché tutto vada nel verso giusto”.

Dopo i riti della Settimana Santa, infatti, la 366° edizione della Festa di Sant’Efisio, sarà la prima grande festa in presenza che si svolgerà, con il tradizionale pellegrinaggio, dal 1° al 4 Maggio nei comuni di Cagliari, Capoterra, Villa San Pietro, Sarroch e Pula.

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Gli ospiti. L’edizione 2022 sarà caratterizzata da un parterre di ospiti nazionali e internazionali. Sebbene in attesa di conferma, sono stati invitati a partecipare gli ambasciatori che nella città di Cagliari hanno un Console onorario. In tal senso si intende dare alla Festa la giusta importanza che merita in ambito internazionale.

L’Alter Nos. Visibilmente emozionata l’Alter Nos, Viviana Lentini, assessora alle politiche sociali del Comune di Cagliari, ha ringraziato il primo cittadino per la fiducia, ribadendo la necessità della continenza e del rispetto delle regole: “Il richiamo alla sobrietà – ha spiegato – era doveroso. Non potevamo fare diversamente. Però allo stesso ci siamo ritrovati anche a dover garantire un po’ di gioia, un momento di felicità, un po’ di spensieratezza e leggerezza per le persone. E dopo questi anni di sofferenza ne abbiamo davvero bisogno tutti quanti”. Riprendendo le parole dell’arcivescovo “ricordiamoci delle persone che stanno male, che stanno vivendo tante difficoltà economico. L’Amministrazione farà tutto quello che si potrà fare per aiutarle”.

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La manifestazione religiosa. La manifestazione religiosa quest’anno si svolgerà all’insegna della sobrietà e della solennità e che, come sottolinea Monsignor Baturi, arcivescovo di Cagliari, rappresenterà l’occasione per riflettere su quello che è successo in questi ultimi due anni e sul conflitto in Ucraina, invitando alla riflessione i fedeli e tutti i partecipanti alla festa.

Il pellegrinaggio. Presenti anche i rappresentanti istituzionali dei comuni coinvolti nelle tappe del pellegrinaggio: oltre Cagliari, anche Capoterra, Villa San Pietro, Sarroch e Pula

Gli eventi collegati. Un calendario ricco di eventi e iniziative culturali faranno da cornice alla quattro giorni di festa. Si parte il 30 Aprile alle 21:00 in Piazza del Carmine con l’evento musicale “Non fermiamo la tradizione” con la partecipazione di Ambra Pintore e altri ospiti; a seguire il 1 Maggio sempre in Piazza del Carmine ma alle ore 18:00 ci sarà la cerimonia di consegna del “Premio Toson d’oro di Sant’Efisio che quest’anno verrà assegnato, dal sindaco di Cagliari e dell’assessore al Turismo Alessandro Sorgia, alla memoria di Mimmia Sanna, direttore dell’ESIT e presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Cagliari, per aver attribuito alla festa il suo significato più autentico. A seguire, nella stessa piazza, come da consolidata tradizione, esibizione dei gruppi folk che hanno sfilato in mattinata accompagnati da launeddas (Luigi Lai), canti logudoresi (Emanuele Bazzoni), canti a tenore (Remundu ‘e Locu di Bitti, Murales di Orgosolo, San Gavino di Oniferi). Il 4 Maggio, nell’attesa del rientro del Santo in città, sette corali polifoniche a partire dalle 18:00, daranno vita a un concerto di canti sacri nel cortile del Palazzo Baccaredda.

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Le novità. Quest’anno il tempietto contenente le reliquie del Santo verrà portato in processione dagli operatori sanitari, ha ricordato il Presidente dell’Arciconfraternita, Andrea Loi. Inoltre il cocchio, per la prima volta, si fermerà nella Chiesa di Santa Restituita frequentata oggi dagli ortodossi quale simbolo d’auspicio per la pace tra Russia e Ucraina.

I numeri. Per il direttore artistico, Ottavio Nieddu, saranno ben 92 le comunità locali rappresentate, mentre è confermata la partecipazione di 81 associazioni, 4 plotoni di 14 miliziani a cavallo, 4 cori, 5 cavalieri del comando militare dell’esercito italiano, 5 associazioni di strumentisti e 18 di tracas. Sono previsti, ancora, 270 devoti a bordo delle tracas, a cui se ne aggiungeranno altri 2.500 a piedi e circa 172 a cavallo, 56 miliziani a cavallo e 5 cavalieri della Brigata Sassari dell’esercito italiano.