Crioterapie abusive: i NAS sequestrano 13 apparecchiature.

Negl’ultimi anni si è molto diffusa la pratica della “crioterapia”, anche detta “terapia del freddo”, mediante l’utilizzo, nell’ambito di palestre, centri benessere o estetici, di “criocamere” o “criosaune” che possono raggiungere temperature fino a -130° centigradi, quale metodo offerto per il mantenimento dell’efficienza fisica, nonché finalizzato alla prevenzione e riabilitazione da particolari patologie.

Visto il suo successo e il potenziale utilizzo improprio i Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno condotto una campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale, finalizzata alla verifica dell’idoneità tecnica
dell’attrezzatura impiegata, della sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, della presenza di qualifiche professionali adeguate alla tipologia di prestazione crioterapica.

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Complessivamente sono state ispezionate 488 strutture tra palestre, centri benessere ed estetici, e studi medici/fisioterapici, rilevando 50 obiettivi non conformi, che hanno comportato il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 16 titolari ed operatori, nonché la contestazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 165.000.

I Carabinieri NAS hanno eseguito il sequestro di 13 criocabine poiché utilizzate in strutture non autorizzate o impiegate per trattamenti terapeutici da personale non qualificato. Sequestrati anche 5 apparecchi elettromedicali per la crioterapia abusivamente detenuti.

Effettuati, inoltre, 3 provvedimenti di sospensione/chiusura di attività prive di autorizzazione e sequestrati 3 locali adibiti ad ambulatori medici attivati all’interno di altrettanti centri estetici.

Sono state accertate, inoltre, 74 violazioni, delle quali 18 riconducibili all’esercizio abusivo della professione sanitaria, all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, ad irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci poiché risultati scaduti.

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