Prefetto Rizzi: “Mai sottovalutare le minacce ai giornalisti”.

Su sollecitazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha preso l’avvio da Caserta una serie di incontri nei vari territori dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti” presieduto dal Prefetto Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, e composto da rappresentanti di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

La riunione è stata copresieduta dal Prefetto di Caserta – Dott. Raffaele Ruberto – alla presenza dei rappresentanti di vertice delle Forze di polizia di quella provincia e di una rappresentanza dei giornalisti locali con l’obiettivo di garantire attenzione e pronto intervento a difesa dei giornalisti minacciati.

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In particolare l’analisi approfondita degli atti intimidatori nei confronti dei professionisti dell’informazione ha evidenziato nell’anno in corso un incremento rispetto all’analogo periodo del 2019. La matrice degli atti intimidatori è in gran parte riconducibile a problematiche ed a contesti socio-politici locali ed in minima parte a contesti di criminalità organizzata.

Nel corso della riunione sono state condivise nuove progettualità finalizzate ad avviare attività di formazione congiunta e a rivolgere una specifica attenzione agli atti intimidatori diffusi sulla rete, che hanno evidenziato un notevole incremento negli ultimi mesi.

“Mai banalizzare o sottovalutare le minacce ai giornalisti” ha sottolineato il Prefetto Rizzi. “Dobbiamo intercettare tutti i segnali perché non ci sia un’escalation di odio e violenza: è importante la denuncia tempestiva, così come occorre lavorare insieme, forze di polizia e professionisti dell’informazione, per analizzare le minacce e adottare le giuste contromisure. Ogni forma, più o meno velata, di violenza che comprima la libertà di stampa è una sconfitta per tutti noi.”

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