Pnrr, Linda Laura Sabbadini: “Poco attento a bisogni sociali”.

Aumentano giorno dopo giorno gli interventi critici sul Pnrr, ovvero la nuova greppia per la ‘ripresa’ nazionale, sempre meno di sistema e sempre più autoreferenziale, specialmente per quanto attiene le misure contenute nella missione giovani. Ad aggiungersi al coro delle voci critiche – in un panorama denso di psittaciformi privi di senso critico o in mala fede – la direttrice centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini: “Il Pnrr non mette al centro i bisogni legati ai diversi soggetti sociali del Paese. Il primo aspetto messo in secondo piano è sicuramente la questione dei bambini visto che la pandemia ha aumentato la povertà infantile e soprattutto ha aumentato ulteriormente le diseguaglianze: ad esempio oltre il 14% dei bambini non ha computer in casa, con tutte le ripercussioni sulla Didattica a distanza”.

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Nel corso del suo intervento all’incontro “Quali vie per la bellezza? Quale futuro per il Paese”, la direttrice è poi entrata nel merito delle azioni per i giovani previste nel Pnrr: “Un altro punto – prosegue – è quello dei giovani: un problema preesistente, acuitosi con la pandemia. Dobbiamo intervenire, ad esempio su formazione e istruzione, perché è passato il messaggio che studiare non serve perché tanto il lavoro non si trova, invece è necessario ricostruire non la speranza astratta ma ricostruire il bel lavoro come garanzia della dignità della persona”.

Un piano nazionale, infine, che sembra essere ancorato ad “una visione antica, che ritiene le problematiche sociali di secondo piano rispetto a quelle economiche”.

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