Pnrr, delegazione italiana Greens/Efa: “Progetti fintamente sostenibili. Poca attenzione per clima, Sud, donne e giovani”.

Nonostante il coro mainstreaming dei sostenitori della promozione del Pnrr nazionale da parte della Commissione europea, ufficializzato ieri durante la visita a Roma della Presidente Ursula von der Leyen, qualche forza politica prova a uscire dal coro, come la delegazione italiana dei Greens/Efa, per la quale il piano nazionale non affronta adeguatamente alcune delle principali sfide fondamentali per la ripresa: sud, clima donne e giovani.

Ursula von der Leyen, Mario Draghi , foto Commissione europea

“La Commissione europea – spiegano gli eurodeputati Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi – ha promosso a pieni voti il Piano di recupero e resilienza nazionale italiano, con tutte ‘A’ e una sola ‘B’ negli 11 indicatori previsti. Tuttavia, pur constatando alcune migliorie rispetto all’eliminazione degli investimenti legati alle fonti fossili, manifestiamo la nostra preoccupazione per i numerosi progetti ancora fintamente sostenibili contenuti all’interno di un piano che non permette di affrontare adeguatamente le diseguaglianze di genere, generazionali e territoriali”.

LEGGI ANCHE:  Diplomifici, Valditara: “Piano di azione a difesa del sistema pubblico di istruzione”.

“Non possiamo condividere la valutazione positiva di questo piano, dove si fa troppo poco per il clima, per il Sud, per le donne e per i giovani. Ribadiamo la necessità, come già fatto in una lettera inviata alla Commissione europea lo scorso 2 giugno, di mantenere alta l’attenzione sui punti relativi alla crescita occupazionale, la coesione sociale, così come al finanziamento di fonti fossili. Al momento il Pnrr rischia di essere ancora un’occasione mancata, soprattutto per i giovani e il territorio”.

Di segno opposto il parere del Premier Mario Draghi, per il quale il piano nasce da una “collaborazione molto proficua con la commissione europea soprattutto sulle riforme e scommette sui giovani e le donne”.

LEGGI ANCHE:  Sovranità europea, von der Leyen: "Gli Stati sono i signori dei trattati".