Musica, legalità e imprenditoria: al via il corso “Music rights”.

Spiegare a musicisti e operatori del settore musicale i concetti del music business, come diritto d’autore, contrattualistica, edizioni musicali, contratti di lavoro nello spettacolo dal vivo e relativi aspetti fiscali e previdenziali. A ricordarci di vivere in un’Isola dove la politica è ferma sulla discussione dei funghi epigei, interviene, oggi, la più innovativa Regione Emilia-Romagna che ha presentato il nuovo progetto regionale “Music Rights – Primi passi nel Music Business”, un percorso formativo professionalizzante, online sul sito di Emilia-Romagna Music Commission, offerto in modalità e-learning a musicisti e operatori per acquisire le competenze necessarie per lavorare nel settore musicale.

“Stiamo costruendo, mattone dopo mattone, una politica economica della musica, trattandola come una delle tante attività industriali- spiega l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori -. Vogliamo corredare la creatività con le condizioni grazie alle quali essa diventi lavoro, professione, mercato e continui a vivere e prosperare. Di qui l’impegno per l’apprendimento degli strumenti nella scuola, della Formazione Professionale della Regione per i mestieri delle arti, il sostegno ai live club, ai festival e alle rassegne, alle produzioni musicali, gli aiuti alla circolazione europea delle band, i provvedimenti per le industrie culturali e creative – aggiunge Felicori-. Di qui, ancora, l’obiettivo nel programma della legislatura regionale 2020-25 di fare dell’Emilia-Romagna il terzo polo in Italia per l’industria culturale. L’esperienza che presentiamo oggi è rivolta ai musicisti e alle musiciste dei progetti sostenuti dalla legge regionale sullo sviluppo del settore musicale, è un tassello di questa strategia, volto a rafforzare le doti imprenditoriali dei musicisti e degli addetti ai lavori, una vera necessità soprattutto per chi entra in queste professioni”.

LEGGI ANCHE:  Giovani sempre meno attivi e imprenditori. Italia ultima in UE.

“Music Rights – spiega Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Modena – rientra nell’ambito delle strategie di sviluppo delle competenze delle professionalità coinvolte nel settore dello spettacolo dal vivo che l’amministrazione persegue attraverso le attività del Centro Musica oltre che nel percorso complessivo di sostegno alla creatività che ci vede impegnati nel promuovere non solo il settore musicale, come conferma il recente riconoscimento a Modena di Città Creativa Unesco per le Media Arts”.

Il corso “Music Rights” si articola in 13 moduli spiegati attraverso 60 contenuti video, della durata di circa 10 minuti ciascuno e utilizza un linguaggio semplice, comprensibile anche a chi è completamente digiuno di questioni giuridiche ed economiche.  I frequenti esercizi e un test di fine corso verificano, passo a passo, la comprensione dei contenuti. 

LEGGI ANCHE:  Anno dei giovani. Le nuove generazioni della musica indipendente allo Space Sound Fest.

Alla fine del corso, i musicisti sapranno comprendere le dinamiche del music business; come funzionano la Siae e le altre società di gestione dei diritti; quanto possono guadagnare nel sistema della distribuzione digitale; come trattare un contratto di ingaggio; come gestire le questioni fiscali e previdenziali.