Manovra, Tiziano Treu: “Manca vistosamente intervento a favore dei giovani”.

“Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni, le vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo”. Questo è quanto dichiarava il Premier Draghi lo scorso 26 ottobre, nel corso della visita ll’Its Cuccovillo di Bari. Un’affermazione ampiamente disattesa da quanto espresso dall’Esecutivo negli ultimi mesi, a partire dalla pessima modulazione della missione giovani contenuta nel Pnrr, al mancato incremento delle risorse per il Fondo nazionale delle Politiche giovanili, fino ad arrivare – dovendo citare gli avvenimenti più recenti – alla diminuzione della detrazione per gli affitti dei giovani che scelgono di andare a vivere fuori dal tetto familiare, e, infine, all’assenza di una seria autocritica in merito alle politiche ‘gerontofile’ e immorali pensate anche da questo Governo per gli under35 italiani.

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A rimarcare l’intensità di questo desolante paradigma politico italiano l’intervento del presidente del Cnel Tiziano Treu nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra: ” Sull’occupazione dei giovani la legge di bilancio appare piuttosto carente, con un limitato sforzo in direzione del potenziamento di misure come Garanzia giovanicertificata come fallimentare dallo stesso Senato -, apprendistato, orientamento e alternanza scuola-lavoro”.

Una dichiarazione non casuale circa l’urgenza di adottare delle nuove linee guida nel merito della condizione giovanile nel Paese: ” Quello che manca vistosamente – ricorda il presidente del Cnel – è un intervento a favore dei giovani, non solo per quanto riguarda il sostegno alla loro occupazione ma anche sul fronte delle pensioni, perché se non si interviene questa generazione rischia nel tempo di arrivare a pensioni assolutamente insufficienti”.

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In generale la questione giovanile appare scarsamente attenzionata dalla Manovra, confermando, ancora una volta, l’assenza di volontà della politica verso l’avvio di una strategia mirata all’inclusione dei giovani, al contrasto della gravissima crisi demografica in atto nel Paese, e a riportare in alto il tasso di attività verso la media europea.

Da qui l’ennesima riflessione sui diversi claim ‘un tanto al chilo’ sentiti negli ultimi tempi, ovvero crescita di qualità, sostenibilità ed equità: termini che ben poco si adattano a questa Manovra, incapace di colmare gli squilibri storici e generazionali nel nostro Paese.

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