Lotta alla radicalizzazione nello sport.

Dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona nel dicembre 2009, l’UE ha cercato di fare dello sport il proprio settore di competenza e ha fatto molto per promuovere l’attività fisica in Europa.

Per il periodo 2014-2020, nell’ambito del programma Erasmus + è stato creato una linea di bilancio con l’obiettivo di dare priorità ai progetti sportivi e sostenere le reti sportive, il programma Sport. L’UE ha inoltre introdotto la Settimana europea dello sport e utilizza lo sport per promuovere l’integrazione dei migranti nell’UE.

In una recente interrogazione l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Jean-Paul Garraud, ha richiamato l’attenzione sul crescente fenomeno della radicalizzazione nello sport: “Dal 2012, l’islamismo si è infiltrato nello sport. Vi sono prove chiare che lo sport è caduto vittima del settarismo, della radicalizzazione e dell’indottrinamento islamista. Gli sport da combattimento, le arti marziali e il calcio sono diventati terreno fertile per i reclutatori jihadisti”.

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Nel suo intervento l’eurodeputato ha rivolto una domanda alla Commissione von der Leyen, chiedendo come sarà affrontata in Europa la radicalizzazione islamista nello sport?

Mariya Gabriel, Commissaria per la Ricerca e la Gioventù, è intervenuta a nome della Commissione europea: “La comunicazione della Commissione ‘Sostenere la prevenzione della radicalizzazione‘ afferma che la vigilanza sulla radicalizzazione è fondamentale nella lotta al terrorismo. Lo sport può contribuire poiché integra meglio le persone nella società e migliora valori come tolleranza, inclusione e dialogo interculturale. Tra gli obiettivi del programma Sport, richiamato nell’interrogazione, troviamo la lotta alla violenza, al razzismo, alla discriminazione e intolleranza nello sport. I progetti possono anche affrontare i problemi della radicalizzazione, specialmente verso i giovani più a rischio. I progetti finanziati nell’ambito di questi inviti mirano a promuovere la cooperazione tra organizzazioni sportive, autorità locali e organizzazioni che lavorano nel campo della lotta contro la radicalizzazione. La Commissione sostiene anche la rete di sensibilizzazione alla radicalizzazione, che ha esaminato il ruolo delle attività sportive e ricreative nella lotta contro l’estremismo violento”.

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Il video del progetto GetVal, una buona pratica realizzata da una organizzazione sarda, la TDM2000 International nell’ambito del programma Sport di Erasmus+

foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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