Lotta alla discriminazione: le proposte della Commissione diritti del PE.

Le commissioni per i diritti delle donne e l’occupazione hanno adottato la loro posizione su nuove regole per conferire agli organismi nazionali per le pari opportunità maggiori poteri, risorse e indipendenza.

I deputati vogliono che gli organismi nazionali per la parità – istituzioni pubbliche che proteggono e forniscono assistenza a coloro che subiscono discriminazioni – siano pienamente indipendenti da influenze esterne nello svolgimento dei loro compiti, nel decidere sugli obiettivi e sulle azioni, e in particolare per quanto riguarda la loro struttura giuridica, la responsabilità, budget, personale, comunicazione e organizzazione. Il progetto di posizione del Parlamento sulla proposta di legge che introduce nuovi standard per gli organismi per la parità è stato adottato dalle commissioni per i diritti della donna e l’occupazione con 48 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astensioni.

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“L’UE ha bisogno di un’efficace legislazione antidiscriminazione – ha dichiarato l’eurodeputata capo della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere Sirpa Pietikäinen -.  Ma una buona legislazione da sola non basta: occorrono anche strumenti efficaci. È qui che entra in gioco la Direttiva sugli organismi di parità; definisce e armonizza il modo in cui i nostri organismi nazionali per l’uguaglianza possono difendere e sostenere le persone che hanno subito discriminazioni. La forte posizione del Parlamento garantisce che gli organismi per la parità possano realmente assistere e difendere i cittadini europei dalla discriminazione, su un piano di parità in ogni Stato membro”.

La mancanza di risorse umane, materiali, tecniche e finanziarie adeguate e stabili sta, secondo i deputati, ostacolando la capacità degli organismi per la parità di lavorare in modo efficace. Pertanto, gli Stati membri dovrebbero garantire che questi organismi ricevano finanziamenti adeguati, possano assumere la quantità necessaria di personale qualificato e dispongano di locali e infrastrutture adeguate per svolgere i loro compiti in modo efficace. Gli organismi per la parità dovrebbero anche essere in grado di gestire le proprie finanze in modo indipendente.

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Secondo il progetto di posizione del Parlamento, ancora, gli Stati membri dovrebbero garantire che gli organismi per la parità siano in grado di fornire assistenza gratuitamente alle persone che hanno subito discriminazioni. Gli organismi per la parità avrebbero il potere di indagare, a seguito di una denuncia o di propria iniziativa, su un’eventuale violazione della parità di trattamento. Alle persone che hanno subito discriminazioni verrebbero offerti mezzi alternativi per risolvere la loro controversia, come la mediazione. Per poter affrontare la discriminazione strutturale, i deputati vogliono anche che gli Stati membri garantiscano che un organismo per la parità possa avviare esso stesso un procedimento giudiziario.

Una volta che il progetto di posizione sarà stato approvato dall’intero Parlamento europeo, potranno iniziare i negoziati con il Consiglio sulla forma finale della legge.

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foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP