Lotta al razzismo, Parlamento europeo: “Stop segregazione nelle scuole e xenofobia nei media”.

Stop ai finanziamenti europei e nazionali per i media che promuovono discorsi di odio e xenofobia e nuove linee guida per combattere il razzismo nello sport. Sono questi i punti principali della risoluzione adottata ieri dal Parlamento europeo – con 495 voti favorevoli, 109 contrari e 92 astensioni – con la quale gli eurodeputati hanno chiesto di ‘rinfrescare’ le politiche pubbliche su cultura, media, educazione e sport.

I deputati hanno concordato, ancora, sulla necessità di porre fine alla diffusione di narrazioni stigmatizzanti che disumanizzano i membri di particolari gruppi etnici o razziali, proponendo l’interruzione dei finanziamenti UE e statali ai media che promuovono discorsi di odio e xenofobia.

Inoltre, i deputati propongono che gli organismi di regolamentazione del settore audiovisivo di tutti i Paesi UE dispongano del potere di infliggere sanzioni per programmi che promuovono contenuti discriminatori o razzisti.

I deputati hanno chiesto anche di procedere alla revisione dei programmi scolastici per combattere i pregiudizi ed eliminare gli stereotipi che favoriscono la discriminazione. La storia delle minoranze europee dovrebbe essere inclusa nei programmi scolastici cosi come autori, storici, scienziati, artisti e altre figure di diversa provenienza razziale ed etnica.

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Nel testo si chiede l’eliminazione della segregazione razziale ed etnica nelle scuole, presente in diverse realtà europee. Il personale docente proveniente da gruppi minoritari razziali ed etnici dovrebbe inoltre beneficiare di un accesso equo e paritario ai posti di insegnante e di educatore a tutti i livelli dell’istruzione.

Parlamento europeo, Alexis HAULOT Copyright: © European Union 2022 - Source : EP
Parlamento europeo, Alexis HAULOT Copyright: © European Union 2022 – Source : EP

Gli Stati membri, secondo le indicazioni del Parlamento europeo, dovrebbero fornire agli insegnanti una formazione adeguata per promuovere l’inclusione e la tolleranza, e per combattere la discriminazione nel sistema educativo. Dovrebbero essere offerti anche programmi di apprendimento permanente per i dipendenti pubblici e forze di sicurezza statali, in particolare al fine di eliminare i comportamenti razzisti e xenofobi.

Si incoraggia inoltre la creazione di programmi per la restituzione di opere e manufatti culturali, sia al loro paese di origine sia ad altre istituzioni culturali, e si chiede alla Commissione di agevolare il dialogo a questo scopo.

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I deputati – si legge nel testo non legislativo della risoluzione approvata martedì – sostengono un approccio di tolleranza zero nei confronti del razzismo, dei discorsi di odio, della violenza e di altri comportamenti razzisti nello sport, ed esortano la Commissione e i Paesi UE ad adottare sanzioni e provvedimenti efficaci per sostenere le vittime e delle misure volte a proteggere dalle ritorsioni gli atleti che denunciano il razzismo o si esprimono a favore della diversità. Infine, la Commissione dovrebbe elaborare delle linee guida per combattere il razzismo nello sport a livello regionale, nazionale ed europeo, e promuovere l’inclusione e il rispetto.

Salima Yenbou, foto Eric VIDAL Copyright: © European Union 2022 - Source : EP
Salima Yenbou, foto Eric VIDAL Copyright: © European Union 2022 – Source : EP

Per la relatrice Salima Yenbou, del gruppo dei Verdi/ALE “dobbiamo lavorare attivamente contro il razzismo, affinché le nostre figlie e i nostri figli non debbano più chiedersi se hanno un posto nelle nostre società. Dobbiamo conoscere e capire la nostra storia per costruire un futuro migliore. Ecco perché è importante che gli studenti imparino di più sul colonialismo, la schiavitù, il genocidio e tutti i fenomeni che ne derivano”. “Bisogna porre fine ai media che diffondono un linguaggio razzista sui migranti e i rifugiati, e ai contenuti che sono razzisti intenzionalmente o involontariamente”.

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Secondo l’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, il 45% delle persone di origine nordafricana, il 41% dei rom e il 39% delle persone di origine subsahariana subiscono una discriminazione sulla base del loro background etnico o di immigrazione. Secondo un sondaggio Eurobarometro del 2019, oltre la metà degli europei ritiene che la discriminazione razziale sia diffusa nel loro paese, con “l’essere rom” (61% degli intervistati), “origine etnica” (59%) e “colore della pelle” (59%) come primi tre motivi di discriminazione identificati dai cittadini.

Foto Daina le Lardic Copyright: © European Union 2022 – Source : EP