L’opposizione in visita ai presidi dell’Isola: “Denunciamo l’immobilismo della Regione”.
Carenze di personale, graduatorie bloccate, pazienti ‘posteggiati’ in attesa di ricovero e aggravamento delle funzioni del personale dei Pronto Soccorso. Sono le principali criticità denunciate oggi dalle forze d’opposizione in Consiglio regionale, riunitesi per evidenziare “l’immobilismo della maggioranza” e “l’assenza di iniziative” per la risoluzione delle principali asperità collegate alla sanità nell’Isola.
Un fiume copioso di criticità, quello emerso nel corso dei sopralluoghi effettuati dai consiglieri della minoranza nelle varie aree territoriali dell’Isola, come ricordato in apertura dall’esponente dem Gianfranco Ganau: “Abbiamo effettuato delle verifiche nei presidi ospedalieri di Sassari, Ozieri, Nuoro, Oristano, Olbia, Isili, Ghilarza, Lanusei, San Gavino e Città Metropolitana di Cagliari, confrontandoci con gli operatori sanitari e alcuni vertici aziendali. Il sistema è totalmente carente e ovunque, giusto per citarne alcune, sono state riscontrate problematiche legate alla gestione dei pazienti Covid e non Covid e al sovraccaricamento delle funzioni all’interno dei Pronto Soccorso. Solo a Sassari abbiamo assistito all’ingiustificabile presenza di 20 pazienti nelle barelle del Dipartimento d’emergenza e accettazione e, ancora, ad Oristano, si sta assistendo allo svilimento della medicina d’urgenza, con il ricorso ai cosiddetti ‘medici in affitto’, alcuni dei quali privi di un’apposita specializzazione”.
Per LeU Sardigna Eugenio Lai, tra i firmatari della missiva inviata recentemente al ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato che a breve si terrà un incontro tra l’esponente del Governo Draghi e una delegazione formata da consiglieri regionali dell’opposizione “per approfondire i temi anticipati nella lettera” e chiedere “l’invio di ispettori dal Ministero della Salute”, reputandolo “un passo importante per la risoluzione dei problemi della sanità nell’Isola”. “Nel corso dei sopralluoghi – prosegue Lai – è stato confermato che ci sono delle zone della Sardegna dove la salute non è garantita ai cittadini”.
Sempre per Leu è intervenuto Daniele Cocco per il quale il risultato delle visite delle ultime 24 ore “non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto denunciato da tempo”. “Non si capisce – spiega il consigliere di LeU – il ruolo di Ares e la motivazione alla base del blocco della graduatoria degli infermieri da circa due mesi. Ingiustificabile anche la mancata procedura concorsuale per OSS, assente da tre anni, e il continuo ricorso con contratti di un mese attraverso le agenzie interinali”. Stigmatizzate dal consigliere di minoranza anche le inaugurazioni di reparti avvenute a Nuoro e Ozieri “dove – ricorda – l’operatività non è garantita per la mancanza di personale”.
Ha parlato, invece, di “scenario di guerra” l’esponente pentastellato Roberto Li Gioi, in riferimento al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Olbia “nel quale regna la disperazione degli operatori sanitari” e alle prese con un’atavica carenza di personale: “Nel principale PS dell’area operano 6 medici turnisti, mentre in quello di Tempio c’è ne sono solo 2. Tutti costretti a turni massacranti e a garantire il servizio per puro spirito di servizio”.
Un’emergenza nell’emergenza acuita dalla contrapposizione tra maggioranza e minoranza, nonché da una esasperata visione a compartimenti stagni della sanità regionale per Francesco Agus dei Progressisti: “E’ inaccettabile che in una situazione di oggettiva criticità ci siano pensieri contrastanti. Passa l’idea che si sia in presenza di una serie di crisi territoriali piuttosto della consapevolezza di avere a che fare con un sistema regionale dove tutto è collegato”. Scenario reso più complesso a causa di una ‘verosimile’ comunicazione dei dati dei pazienti Covid e a una discrepanza dei posti letto previsti dalla rete ospedaliera: “Tra Brotzu e Policlinico di Monserrato ad oggi ci sono 100 pazienti positivi ricoverati, numeri che non sono stati comunicati al Ministero, con il risultato che le attività di primo soccorso sono più lente di quello che dovrebbero essere. Crisi che riguarda non solo i PS ma tutti i reparti di medicina. Soltanto nella Città Metropolitana di Cagliari – prosegue il capogruppo dei Progressisti – mancano 200 posti rispetto a quanto previsto dalla rete ospedaliera. In Geriatria, per fare un esempio, emerge un -50% di posti letto”. In chiusura Agus ha chiesto alla Giunta di chiarire in merito alla mancata apertura del Pronto Soccorso del SS Trinità di Cagliari, ‘inaugurato’ lo scorso 24 dicembre e mai aperto.
Sui problemi della sanità oristanese il consigliere del M5S, Alessandro Solinas, ha evidenziato le numerose situazioni di sofferenza riscontrate nei presidi di Oristano e Ghilarza, dove i pazienti “vengono ricoverati nelle corsie senza un minimo di privacy” e dove è emerso, in riferimento alla ‘coptazione’ dei cosiddetti Medici in affitto, “la difficile interoperabilità dei privati all’interno del Servizio Sanitario Regionale”. Desiré Manca ha poi condiviso il grido d’allarme della sanità sassarese, penalizzata da un evidente sovraccaricamento prodotto dalla presa in carico “dei pazienti di tutto il Centro-Nord Sardegna e, in alcuni casi, del nuorese e della Città Metropolitana di Cagliari. L’unico ospedale del Nord Sardegna sta prendendo in carico un numero di pazienti che non può sostenere e a farne le spese è la qualità dell’assistenza verso il paziente. Abbiamo presentato diverse proposte in commissione Sanità – scorrimento delle graduatorie degli infermieri, stabilizzazione del personale medico, incentivi per gli specializzandi, coinvolgimento delle strutture private per la presa in carico dei pazienti Covid e un bando apposito per gli OSS – ma non sono mai state discusse”.
Sulla mancanza di risorse umane e sullo squilibrio territoriale collegato alla presa in carico dei pazienti è intervenuta, successivamente, la consigliera Dem, Rossella Pinna: “Nel Pronto Soccorso di San Gavino, dove operano 6 medici a fronte di una pianta organica di 12 medici, gli operatori sanitari si stanno facendo carico dei pazienti provenienti da altri territori – Marmilla, Trexenta, oristanese -. Mancano, nonostante l’evidente situazione emergenziale, i dispositivi di protezione più essenziali come guanti e i lenzuolini di carta per i lettini, spesso acquistati a proprie spese dagli operatori sanitari”.
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