La Fipe Confcommercio Sardegna scrive alle istituzioni regionali: “Anno di ristrettezze e angherie”.

Non esiste anno che non possa concludersi senza la stesura di un bilancio o di una sintesi degli avvenimenti più importanti. Regola valida anche per l’Annus horribilis del Coronavirus, riassunto per la FIPE Confcommercio Sardegna dalle parole del Presidente Alberto Bertolotti.

Una missiva per richiamare le istituzioni regionali a destarsi dal ‘sonno burocratico’ e sollecitare un vero e proprio ‘speed up’ alle azioni messe in campo per le imprese da parte della Giunta regionale.

“Dopo un anno di ristrettezze e angherie a corrente alternata – si legge nella lettera – le nostre aziende sono prive di qualsiasi liquidità necessaria per poter mandare avanti le attività: utenze, locazioni, contributi sono spese che purtroppo non sono state né cancellate né differite. Parimenti i nostri associati hanno diritto a poter disporre del minimo vitale per sé e le proprie famiglie”.

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Un chiaro riferimento ai numerosi procedimenti amministrativi rivolti alle imprese che, nonostante la bontà delle intenzioni, si traducono spesso in chimeriche attese per gli imprenditori isolani: “Le azioni, limitate seppur meritorie, messe in campo dalla Regione sarebbero state di un qualche conforto. Ciò che non è stato possibile a causa della lentezza, davvero incomprensibile, delle burocrazie. Infatti – prosegue la missiva di Bertolotti – i denari già stanziati e spesso già determinati per la gran parte delle azioni approvate con legge regionale non sono stati ancora erogati, con un lassismo odioso e irresponsabile”.

Riferimento circostanziato ai fondi dei programmi t1, t2, t3, al Fondo Emergenza Sardegna, al Piano Sulcis, PIA, alle linee prestiti presso la Sfirs, fino ad arrivare ai Bonus occupazionali TVB e ai Voucher Start up.

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“Una ingente quantità di denaro pubblico che la legge ha indirizzato alle imprese, sulla quale le aziende hanno elaborato i loro conti e che la burocrazia sta ingiustamente sottraendo agli aventi diritto. Se le nostre imprese avessero potuto incassare quanto loro dovuto, la terribile condizione di paralisi attuale, sarebbe affrontabile, pur se con molti sacrifici. Invece ci si abbandona ad uno stato di gravissima prostrazione”, afferma il presidente Alberto Bertolotti.

Una lettera portatrice di grandi realtà che non risparmia neanche l’operato inerte e le pratiche ostruzionistiche che, spesso e volentieri, si spendono senza remore all’interno delle commissioni permanenti del Consiglio regionale, veri e propri luoghi di snodo del processo legislativo regionale: “In vista della programmazione finanziaria per il 2021, purtroppo ancora neppure presentata alle Commissioni consiliari, contro il dettato della legge e qualsiasi senso di umanità e solidarietà, le chiediamo – rivolgendosi al Governatore Solinas – un incontro formale per discutere con le imprese quali iniziative la Giunta ed il Consiglio regionale intendano assumere per essere fattivamente vicini alle categorie professionali che hanno pagato il prezzo più alto in questo sciagurato anno”.

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Foto Facebook/alberto.bertolotti