Josep Borrell: “Gli incontri con il ministro Lavrov e le autorità russe confermano che Ue e Russia si stanno allontanando”.
A pochi giorni dalla conclusione della visita in Russia, l’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell, ha condiviso una sintesi a dir poco grigia sulle relazioni tra l’UE e la Federazione Russa: “Lo scopo di questa missione è stato quello di esprimere la condanna dell’UE verso le violazioni dei diritti umani e discutere in merito alla tensioni nelle relazioni UE-Russia. Le autorità russe non hanno voluto cogliere l’opportunità di instaurare un dialogo più costruttivo con l’UE. Un fatto deplorevole del quale dovremo trarne le conseguenze e procedere in modo unitario con determinazione”. Un chiaro riferimento al registro aggressivo adottato dalle autorità russe durante gli incontri diplomatici e all’espulsione dei 3 funzionari diplomatici dell’UE, avvenuta proprio nel corso della due visita di due giorni dell’Alto rappresentante dell’UE.
Un inasprimento del dialogo, come ricordato da Borrell, emerso specialmente nel corso della discussione sul caso Navalny: “In seguito alla mia richiesta per il rilascio immediato e incondizionato del signor Navalny, nonché per l’avvio di un’indagine completa e imparziale sul suo tentativo di assassinio, la discussione con la mia controparte russa ha raggiunto alti livelli di tensione. Ho ricordato al ministro Lavrov che gli obblighi della Russia nel campo dei diritti umani derivano dagli impegni internazionali che ha assunto liberamente (cioè la Convenzione europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa), e non possono quindi essere segnalati come una ingerenza dell’UE negli affari interni”.
“Durante i colloqui con il ministro Lavrov, oltre alle questioni relative ai diritti umani, abbiamo anche esplorato aspetti più ampi delle nostre relazioni, compresa la cooperazione per il contrasto alla pandemia, alla crisi climatica. Abbiamo anche discusso nel merito dei conflitti nelle nostre immediate vicinanze e ho insistito sulla necessità di assicurare la piena attuazione dell’accordo di Minsk e sul rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Ho anche sostenuto la necessità di dare ascolto all’appello del popolo bielorusso di poter scegliere liberamente il proprio presidente. Il rispetto per l’integrità territoriale della Georgia, la situazione nel Nagorno Karabakh e le crisi siriana e libica sono state le altre questioni toccate nel corso degli incontri: questioni dove la Russia e l’Unione europea hanno espresso in più occasioni le proprie divergenze. Abbiamo anche riconosciuto la necessità di mantenere una buona cooperazione in merito all’accordo nucleare iraniano (il PACG) e al conflitto israelo-palestinese”.
Nel corso della due giorni a Mosca, Borrell ha incontrato numerosi rappresentanti della società civile russa: “Nonostante le enormi sfide e la diminuzione dello spazio di espressione, la società civile continua a svolgere un ruolo fondamentale per la promozione del rispetto della democrazia, delle libertà fondamentali e dei diritti umani. Rendo omaggio al loro lavoro e a ciò che rappresentano. Il mio team – ha aggiunto Borrell – ha avuto contatti con la cerchia ristretta del signor Navalny per esprimere il nostro sostegno. Sfortunatamente, non ho potuto incontrarlo perché sotto processo durante la mia visita. Ho inoltre espresso il sostegno dell’UE ai diritti umani e alle libertà politiche rendendo omaggio a Boris Nemtsov, una figura di spicco dell’opposizione”.
Una visita che non ha prodotto i risultati sperati per l’Alto rappresentante: “Sono tornato a Bruxelles con profonde preoccupazioni per le prospettive di sviluppo della società russa e per le scelte geostrategiche della Russia. Il mio incontro con il ministro Lavrov e i messaggi inviati dalle autorità russe durante questa visita hanno confermato che l’Europa e la Russia si stanno allontanando. Sembra che la Russia si stia progressivamente scollegando dall’Europa e consideri i valori democratici come una minaccia esistenziale. Siamo a un bivio. Le scelte strategiche che facciamo ora determineranno le dinamiche di potere internazionale nel 21° secolo, e in particolare se avanzeremo verso modelli più cooperativi o più polarizzati, basati su società chiuse o più libere. Discuteremo queste questioni con i miei colleghi ministri degli esteri dell’UE. Come sempre, spetterà agli Stati membri decidere i prossimi passi”.
foto Kremlin.ru