Israele, il PE chiede una pausa umanitaria.

Il Parlamento europeo, dopo aver rimarcato la propria condanna verso gli attacchi terroristici di Hamas, ha chiesto di intensificare l’assistenza umanitaria a Gaza, garantendo al contempo che nessun fondo dell’UE finanzi direttamente o indirettamente il terrorismo. Proprio giovedì, ancora, l’Aula di Bruxelles ha chiesto l’inserimento nella lista Ue dei gruppi terroristici dell’intero corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran e l’Hezbollah libanese.

Nella risoluzione, non vincolante, approvata con 500 voti a favore, 21 contrari e 24 astensioni, gli eurodeputati hanno chiesto anche l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi rapiti da Hamas e di porre fine alle ripetute violazioni del diritto internazionale in Medio Oriente.

Sull’attacco contro l’ospedale episcopale di Al Ahli, inoltre, i deputati hanno sostenuto l’esigenza di avviare un’indagine indipendente per stabilire se si sia trattato di un attacco deliberato e, in caso affermativo, di individuarne i responsabili.

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Esprimendo profonda preoccupazione per il rapido deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, il Parlamento sottolinea l’importanza di fare una distinzione tra il popolo palestinese, e le sue aspirazioni legittime, e l’organizzazione terroristica Hamas e i suoi atti terroristici. I deputati esortano la comunità internazionale a proseguire e a incrementare la sua assistenza umanitaria alla popolazione civile dell’area. Sollecitano l’Egitto e Israele a cooperare con la comunità internazionale per istituire corridoi umanitari verso la Striscia di Gaza.

Il Parlamento europeo ha poi condannato il sostegno dell’Iran al gruppo terroristico Hamas e ad altri gruppi terroristici nella Striscia di Gaza.

I deputati hanno anche chiesto alla Commissione europea di avviare una revisione approfondita di tutta l’assistenza finanziaria dell’UE alla Palestina e alla regione, al fine di garantire che nessun fondo dell’UE finanzi direttamente o indirettamente organizzazioni terroristiche. Al contempo, sottolineano che il bilancio dell’UE deve continuare a fornire sostegno per costruire la pace e la stabilità nella regione.

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Sottolineando la necessità di rilanciare immediatamente il processo di pace, infine, il Parlamento ha ribadito il suo fermo appoggio a una soluzione negoziata, fondata sulla coesistenza di due Stati sulla base dei confini del 1967, che preveda la convivenza, all’insegna della pace e della sicurezza garantita, di due Stati sovrani e democratici, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati.

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