Palestina, Pellegrino: “Governi denuncino crimini commessi”.

“La strage di giovedì scorso, di civili in fila per un po’ di cibo con 103 morti e 700 feriti, ha dimostrato a tutto il mondo, ancora una volta ammesso che ce ne fosse bisogno, non solo la ferocia ma la chiara intenzione di
compiere un genocidio”.

Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) in merito alle notizie drammatiche
che continuano a giungere dal Medio Oriente.

“Come possiamo non evidenziare – afferma Pellegrino – che dal 1948 vi è una occupazione del territorio di Palestina da parte del popolo israeliano con l’avallo delle grandi potenze mondiali, seppur con alcune eccezioni? Ormai il massacro della popolazione civile ha raggiunto e superato i 30.000 morti e più di 70.000 feriti oltre a migliaia di dispersi lasciando 10.000 bambini orfani che, assieme agli altri, saranno per sempre psicologicamente segnati. Quello che avviene nel campo di concentramento di Gaza (chiamiamolo con il suo nome) era inimmaginabile dopo l’olocausto della Seconda guerra mondiale, eppure avviene e avviene sotto i nostri occhi: una nuova Stalingrado”.

LEGGI ANCHE:  Scuola, Università e trasporti. Le misure del nuovo decreto-legge del Consiglio dei Ministri.

“È tempo – incalza l’esponente di Opposizione – che le coscienze si sveglino dal torpore e che i Governi tutti prendano una
posizione univoca denunciando il Governo di Nietanyahu per i crimini commessi. Si interrompano le relazioni economiche e diplomatiche, a cui deve fare seguito un rigido embargo. Come esponente di Avs, mi dichiaro totalmente contraria a questa guerra di aggressione e con forza chiedo il cessate il fuoco immediato. In Israele, così come in Ucraina ma anche in Russia, ci sono Governi di estrema Destra che stanno tenendo in scacco il mondo con l’aiuto delle élite che ci coinvolgono in una economia di guerra dalla quale sarà difficile uscire: questo vuol dire guerra mondiale”.

LEGGI ANCHE:  Gaza. Austin chiede l'aumento degli aiuti umanitari.

Pellegrino si chiede, quindi, se sia “davvero questo che le popolazioni vogliono. Sicuramente no. La nostra posizione è
chiarissima: no alla guerra e sì alla cessazione immediata delle ostilità, deferimento di Israele al Tribunale Internazionale per genocidio con embargo immediato”.