Il Commercio di armi in Europa, Borrell: “In UE vige una legislazione multilivello”.

L’eurodeputata della Sinistra Unitaria Europea, Kateřina Konečná, ha interrogato la Commissione europea nell’ambito del commercio internazionale di armi dall’Unione europea all’Arabia Saudita, denunciando l’aumento dei trasferimenti di armi verso il Paese arabo e chiedendo all’Esecutivo europeo di prendere posizione sulle violazioni dei diritti umani nello Yemen.

“L’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI) ha riferito che i trasferimenti internazionali di armi importanti nel periodo 2015-19 sono aumentati del 5,5% rispetto al periodo 2010-14. I maggiori esportatori di armi restano gli Stati Uniti, seguiti dalla Russia, Francia, Germania e Cina. I nuovi dati – ha proseguito l’esponente di GUE/NGL – mostrano che il flusso di armi verso il Medio Oriente è aumentato, con l’Arabia Saudita saldamente in testa tra i Paesi importatori. La stessa SIPRI ha riferito che ‘la metà delle esportazioni statunitensi di armi negli ultimi cinque anni è andata in Medio Oriente e la metà di queste è andata in Arabia Saudita’.

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“Nonostante la diffusa preoccupazione in Europa per l’intervento militare dell’Arabia Saudita in Yemen, sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno continuato ad esportare armi in Arabia Saudita. Un totale del 73% delle importazioni di armi dell’Arabia Saudita proveniva dagli Stati Uniti e il 13% dal Regno Unito”.

Ieri, a nome della Commissione, è intervenuto l’alto rappresentante Joseph Borrell per il quale “Le esportazioni di armi militari rientrano nelle competenze degli Stati membri”.

“L’Unione europea – ha proseguito Borrell – controlla le esportazioni e il transito di armi militari degli Stati membri dell’UE attraverso una legislazione multilivello, caratterizzata dalla normativa nazionale dei singoli Paese UE, la Posizione Comune 2008/944 / PESC e dal trattato sul commercio di armi. Queste regole sono legalmente vincolanti per tutti gli Stati membri. La Posizione Comune dell’UE stabilisce otto criteri di valutazione del rischio per l’esportazione di armi militari, compreso il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario del Paese di destinazione finale. La decisione finale se autorizzare o negare un’esportazione o il transito di armi rimane però nella discrezione degli Stati membri. Spetta alle istituzioni nazionali, compresi parlamenti e tribunali, l’onere del controllo”.

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Sul conflitto nello Yemen l’alto rappresentnate ha poi condiviso la posizione della Commissione europea: “L’UE ha sempre sostenuto che non esiste una soluzione militare al conflitto nello Yemen e pertanto continuerà a sostenere pienamente il processo guidato dalle Nazioni Unite (ONU) con tutti gli strumenti a sua disposizione. Inoltre, l’UE ha ripetutamente sollecitato tutte le parti in conflitto a garantire la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario, compreso il principio di distinzione tra popolazione civile e combattenti, nonché tra strutture civili e obiettivi militari e il principio di proporzionalità”.

“In tale contesto, l’UE ha sostenuto la piena attuazione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, la Risoluzione A/HRC/36/31 istituendo il Gruppo di Eminenti Esperti internazionali e regionali”.

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foto Josep Borrell, Copyright European Union

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