Giovani “VISPI”: giovani non coinvolti e proposte calate dall’alto in Sardegna.

Basta poco per portare entusiasmo tra le fila della Giunta regionale. A ricordarlo il lancio – dopo l’annuncio dello scorso mese di luglio – del progetto Giovani VISPI (Voucher Iscrizione Sport per l’Inclusione). Un intervento per i giovani – seppur in linea con l’escludente decreto per la ripartizione delle risorse del Fondo Nazionale per i Giovani – decisamente autoreferenziale dove gli stessi beneficiari finali (ricordiamolo alla Giunta Solinas e al Coni Sardegna) non sono mai stati coinvolti nella stesura del progetto.

Perchè mai interessare ex ante i giovani sardi per l’ideazione delle azioni di politica giovanile della Regione Sardegna? Meglio continuare con le iniziative calate dall’alto e autocelebrare la pessima azione politico-amministrativa realizzata attraverso le sterili (quanto dispendiose) misure per i giovani, in barba a qualsiasi principio di co-programmazione con le organizzazioni giovanili, i ragazzi e le ragazze dell’Isola.

Andrea Abodi, Christian Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Andrea Abodi, Christian Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Una questione sollevata da Sardegnagol nel corso dell’ultima visita a Villa Devoto del ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi che, nell’imbarazzo generale, non ha registrato alcuna risposta o replica da parte dello stesso Presidente Christian Solinas ne, tantomeno, da parte del presidente regionale del Coni Sardegna, Bruno Perra, partner del progetto “Giovani VISPI”.

Bruno Perra, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Bruno Perra, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Ma, secondo la narrazione propinata dalla comunicazione istituzionale della Giunta regionale, l’intervento Giovani VISPI risulterebbe “in linea con gli obiettivi dell’Intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevede che gli interventi territoriali, in materia di politiche giovanili, siano in grado di dare risposte a livello di sistema territoriale, con il coinvolgimento, a vario titolo, considerato il carattere trasversale delle politiche giovanili, delle tematiche della educazione, della formazione, del lavoro nonché infine dell’inclusione sociale”.

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Secondo quanto previsto dal programma saranno attribuiti voucher,  del valore massimo di 250 euro, sino ad un massimo di due per nucleo familiare, per coprire le spese di iscrizione e frequenza finalizzate allo svolgimento di attività sportive, destinati ai giovani fra i 14 e i 19 anni, residenti in Sardegna in Comuni con popolazione inferiore ai 30mila abitanti e con reddito ISEE del nucleo familiare inferiore a 12mila euro.

All’autoreferenzialità dell’intervento – deciso senza alcun coinvolgimento dei giovani da parte della Regione Sardegna e del CONI – si aggiunge, quindi, una possibile restrizione della platea dei potenziali beneficiari. Le famiglie “ricche” con un ISEE superiore ai 12mila euro, potranno portare i figli al parco…

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Complessivamente, sempre secondo l’ufficio stampa della Giunta, “si tratta di un progetto che mette a disposizione delle famiglie interessate un totale di 762 mila euro”. Aspetto questo che si potrà confermare solo ed esclusivamente in seguito alla rendicontazione finale delle spese e dopo un’attenta analisi dell’ammontare di voucher distribuiti nel territorio sardo.

Nel frattempo, volendo guardare anche alle altre falle del sistema regionale per le politiche giovanili, i giovani sardi e le rispettive famiglie, possono continuare a non trovare alcun supporto informativo all’interno del portale regionale per la gioventù, fermo al lontano 2012

foto Sardegnagol, riproduzione riservata