Diritti dell’infanzia: la proposta per l’istituzione dei Garanti comunali.

Rafforzare la rete di difesa e garanzia dei diritti di bambini e adolescenti. E’ quanto si propone il progetto di legge sulla figura del Garante comunale per l’infanzia che ha iniziato oggi il suo iter in Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Lombardia.

La normativa prevede che i Comuni o le aggregazioni di Comuni possano istituire il nuovo organismo al quale verrà assegnata tutta una serie di compiti, tra i quali vigilare sull’applicazione della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e delle leggi di tutela dei minori, incrementare la conoscenza dei diritti nel territorio, promuovere attività di formazione e sensibilizzazione, segnalare al Garante regionale situazioni di presunta violazione dei diritti o discriminazione nei confronti dei minori.

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Nominati dai sindaci o secondo le modalità previste in autonomia dai Comuni, i garanti resteranno in carica al massimo cinque anni (con la possibilità di un rinnovo) e dovranno essere scelti tra “persone di indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche, psicologiche, sociali e pedagogiche”. Opereranno in piena libertà e indipendenza col coordinamento del Garante regionale dell’infanzia, con il quale collaboreranno nell’ambito di una rete territoriale che farà riferimento anche alla figura del Garante nazionale. Finora un Garante dell’infanzia è attivo in alcuni grandi Comuni (compreso Milano): l’obiettivo è di diffonderlo maggiormente in tutto il territorio regionale.

Il progetto di legge, il cui contenuto rappresenta una novità assoluta nel panorama delle regioni, verrà discusso prima in Commissione e infine nell’Aula consiliare per l’approvazione finale.

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