Ddl giovani agricoltori: il nuovo tentativo di ripopolare le campagne.

Sono 13 gli articoli contenuti nel nuovo disegno di legge ‘Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo’, approvato ieri in via definitiva al Senato della Repubblica. Un provvedimento mirato a “favorire il ricambio generazionale nel settore primario”, ovvero riportare i/le giovani italiani/e nelle campagne.

Missione pressoché impossibile in un Paese avaro di misure di impatto per l’inclusione lavorativa degli under35 nel settore primario, come dimostrato dall’anacronistico pilastro a sostegno dell’imprenditoria giovanile in agricoltura basato principalmente sui premi di primo insediamento. Mancette che non sono mai servite a granché se non a sostenere giovani imprenditori di seconda generazione.

Non dovrebbe sorprendere, quindi, che in Italia solo 13 imprenditori agricoli su 100 sono under44, ben al di sotto della media europea e, pensando alla sostenibilità del settore, del comune buon senso.

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Misura, quindi, attesa secondo l’Esecutivo Meloni: “Diamo uno strumento tangibile di vicinanza e supporto alla nostra ‘gioventù agricola’. Permettiamo ai giovane non solo di avviare un’impresa, ma anche di rimanere a lungo termine in agricoltura in modo sostenibile”, si legge in una nota ufficiale.

Prevista l’istituzione di un fondo nello stato di previsione del Masaf per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore agricolo con la dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.

Tra le altre misure, la legge prevede un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili; e quindi la possibilità di optare per un regime fiscale agevolato, consistente nel pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell’imposta regionale sulle attività produttive, determinata applicando l’aliquota del 12,5 % alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta.

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Quanto alle agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, la misura dimezza le spese notarili in caso di compravendita di terreni agricoli e loro pertinenze, per un corrispettivo non superiore a 200.000 euro, per le imprese giovanili agricole e giovani imprenditori agricoli.

Inoltre, a sostegno dell’insediamento dei giovani in agricoltura, è prevsito un credito d’imposta per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione pari all’80 % delle spese sostenute nell’anno 2024.

Prevista, ancora, la costituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile nell’agricoltura con compiti di “raccolta ed elaborazione di dati e ricerche nel campo dell’imprenditoria agricola giovanile, consulenza e supporto nei riguardi delle amministrazioni e degli enti pubblici.

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Infine, tra le misura, anche agevolazioni per la vendita diretta. Nei comuni dovranno essere riservati il 50% dei posteggi nei mercati per la vendita diretta dei prodotti agricoli per le imprese giovanili agricole e ai giovani imprenditori agricoli.

foto ecoyou da Pixabay.com