Conferenza sul futuro dell’Europa: la parola passa ai cittadini…forse!

I Presidenti del Parlamento, Commissione e del Consiglio dell’UE hanno firmato oggi la dichiarazione comune sulla conferenza sul futuro dell’Europa. Un nuovo passo che segna, di fatto, l’avvio di una serie di dibattiti per la costruzione di un’Europa più resiliente, democratica e inclusiva con l’obiettivo di conferire ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle politiche e delle ambizioni dell’UE, migliorando la resilienza dell’Unione alle crisi, sia economiche che sanitarie e delle questioni che li riguardano e che incidono sulla loro vita quotidiana.

Discussioni che dovranno mettere al centro i cittadini europei, nella speranza di rendere visibili e nitidi i meccanismi interni alla conferenza onde evitare che il coinvolgimento dei cittadini europei si traduca in un mero esercizio di partecipazione senza alcuna reale incisività per la nuova Europa che verrà, nonché evitare di aumentare il senso di frustrazione per i cittadini europei verso le istituzioni UE: stato psicologico facilmente rilevabile, per esempio, attraverso lo scorrimento dell’ampia ‘letteratura’ delle risposte dispensate dalla Commissione PETI – la commissione per le petizioni del Parlamento europeo – alle segnalazioni dei cittadini europei.

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Insomma, una nuova sfida che accompagnerà i cittadini europei per i prossimi 12 mesi e che per il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli – artefice dello ‘speed up’ per l’avvio della conferenza – rappresenta “un nuovo inizio per l’Unione europea e per tutti i suoi cittadini. Con la conferenza sul futuro dell’Europa tutti i cittadini europei e la nostra società civile avranno l’occasione unica di plasmare il futuro dell’Europa, un progetto comune per una democrazia europea funzionante. Chiediamo a tutti voi di farvi avanti per partecipare, con le vostre opinioni, alla costruzione dell’Europa di domani, la vostra Europa”.

Conferenza sul futuro dell'Europa foto Eric Vidal European parliament
Conferenza sul futuro dell’Europa foto Eric Vidal European parliament

Entusiasmo condiviso, nel corso della firma congiunta, anche dal Primo ministro portoghese e Presidente del Consiglio dell’UE, Antònio Costa: “La convocazione della conferenza sul futuro dell’Europa è un messaggio di fiducia e speranza per il futuro che inviamo gli europei. Fiducia nel fatto che riusciremo a superare la pandemia e la crisi; speranza nel fatto che, insieme, riusciremo a costruire un’Europa equa, verde e digitale”.

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Intervento seguito dalle dichiarazioni della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Oggi vogliamo invitare tutti gli europei a esprimersi. Per spiegare in quale Europa vogliono vivere, per plasmarla e per unire le forze e aiutarci a costruirla. Le aspettative dei cittadini sono chiare: vogliono dire la loro sul futuro dell’Europa, sulle questioni che incidono sulla loro vita. La nostra promessa di oggi è altrettanto chiara: noi li ascolteremo. E poi agiremo”.

Dopo l’avvio di oggi a breve sarà istituito un comitato esecutivo che rappresenterà le tre istituzioni in modo equilibrato, con i parlamenti nazionali nel ruolo di osservatori. Il comitato esecutivo, successivamente, supervisionerà i lavori e preparerà le riunioni plenarie della conferenza, compresi i contributi dei cittadini e il loro follow-up. Un modello di ‘governance della conferenza’ sul quale si può prevedere facilmente un black out all’interno del processo di coinvolgimento dei cittadini che non partirà certamente dal basso ma che continuerà ad essere “calato” paternalisticamente dall’alto.

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La conferenza, ancora, si articolerà in vari spazi virtuali e fisici, con la previsione della creazione di una piattaforma digitale multilingue che consentirà ai cittadini e ai portatori d’interesse di presentare idee online e a partecipare o a proporre eventi. Anche su questo aspetto è facilmente prevedibile la partecipazione esclusiva degli addetti ai lavori, in assenza di specifici meccanismi inclusivi che partano dalla società civile europea e senza la ‘pressante’ mediazione delle istituzioni.

Infine, all’interno del processo previsto dalla conferenza per il futuro dell’Europa, come le indicazioni dei cittadini vincoleranno le istituzioni europee? Come sarà garantita l’incisività dei suggerimenti delle indicazioni della popolazione europea nelle future scelte della “nuova Europa?”.

Non bisognerà attendere troppo per svelare l’arcano. Le future decisioni politiche e la qualità del monitoraggio dei dispositivi di feedback nei prossimi tempi confermeranno la bontà della conferenza per il futuro dell’Europa o decreteranno l’ennesimo fallimento nell’interazione tra cittadini/e e istituzioni europee.