Concessioni balneari: un nuovo corso dal 2024 oppure solita proroga all’italiana?

L’industria turistica costiera italiana si aprirà alla concorrenza nei prossimi mesi? Oppure, nonostante il processo di riforma delle Concessioni balneari, si assisterà all’ennesima proroga in barba alla direttiva Bolkenstein?

Non è dato saperlo attualmente ma, come ricordato dall’emendamento approvato lo scorso 15 febbraio 2022, da Gennaio 2024 le attuali concessioni balneari eistenti dovrebbero (il condizionale è d’obbligo in un Paese come l’Italia) perdere efficacia.

L’obiettivo di questo emendamento, ricordano da energia-luce è chiaro: migliorare la qualità dei servizi nelle aree demaniali marittime, portando vantaggi per i consumatori e fornitori e preservare e valorizzare il patrimonio demaniale.

Dal 2024, quindi, tutte le spiagge italiane saranno sottoposte a gara d’appalto, consentendo ai vincitori di gestire porzioni specifiche del territorio demaniale, effettuando un subentro come nuovi gestori. Questo significativo cambiamento dovrebbe promuovere la concorrenza nel settore e aprire le porte a nuovi operatori. Per quanto riguarda, invece, le concessioni esistenti ad oggi, rimarranno valide fino al 31 dicembre 2023, offrendo certezza agli operatori e agli utenti delle attività balneari per una pianificazione a medio termine. 

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Gare ad evidenza pubblica che dovrebbero agevolare l’ingresso dei nuovi operatori, riconoscendo, però, anche l’esperienza dei gestori attuali. Un esperimento per la competitività italiana che, come facilmente prevedibile, porterà alle stelle gli attuali canoni demaniali e, ipoteticamente, alla formazione di piccoli consorzi tra imprenditori locali.