Comitato europeo delle regioni: escludere investimenti per la coesione da calcolo del debito.

Il Patto di stabilità e crescita (PSC) deve rimanere sospeso finché non sarà adottato un quadro fiscale rivisto. Lo ha chiesto il Comitato europeo delle regioni, in risposta alle proposte presentate dalla Commissione europea lo scorso aprile 2023 per riformare la governance economica dell’Ue e il Patto di stabilità e crescita.

Comitato, in sintesi, che si è appellato alle istituzioni Ue per introdurre modifiche alle regole fiscali europee allo scopo di renderle più efficaci e aumentarne la legittimità democratica, a fronte dell’aumento dei prezzi dell’eneriga e dell’elevata inflazione.

“La nuova governance economica è al servizio dell’Ue? Sosteniamo l’approccio volto a ridurre gradualmente il debito pubblico dei Paesi più indebitati, fornendo al contempo lo spazio fiscale necessario per gli investimenti pubblici nella transizione climatica e digitale – si legge nella nota del Comitato -. In secondo luogo, le norme imposte devono riconoscere la specificità delle situazioni nazionali e regionali, garantendo nel contempo un trattamento equo a tutti gli Stati membri. Infine, un trattamento specifico dovrebbe essere riservato al cofinanziamento nazionale o regionale di tutti i progetti cofinanziati dall’UE, come i progetti di coesione”.

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Da scongiurare, inoltre, il ritorno a politiche di austerità che potrebbero tornare in caso di sospensione della clausola di salvaguardia del PSC. Norma che il Comitato delle regioni auspica possa rimanere in vigore finché non sarà messo in atto un quadro rivisto di governance economica.