Avviso 22 e sfruttamento, Nicolas Schmit: “Basso tasso di conversione tirocini”.

Bandi per l’autoimpiego, contributi a fondo perduto per i giovani e tirocini formativi. Sono solo alcuni degli interventi “busta” dedicati “all’inclusione lavorativa dei ragazzi e ragazze nell’UE”, riscontrabili nelle “educlorate” pagine web delle istituzioni locali ed europee, promotrici, frequentemente, di iniziative di scarso impatto, nonché inaccessibili per i beneficiari finali, i giovani appunto.

Programmi, spesso, finanziati con l’obiettivo (mai espressamente dichiarato) di sostenere quella famigerata mediocrità della formazione che, con le sue agenzie e organizzazioni parasindacali, in termini di sostegno all’interiorizzazione di competenze personali e professionali per i giovani europei serve a ben poco. Per non parlare del ricorrente sfruttamento della manodopera degli under30, il cosiddetto “futuro della nazione”.

Tra esse la misura “Avviso 22”, emanata dalla Regione Siciliana e finanziata con il FSE 14-20, per un totale di 30 milioni di euro, mirata a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani siciliani.

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Una linea fallimentare, non l’unica nel suo genere, come ricordato da Garanzia Giovani, nel corso della quale sono stati selezionati circa 1.700 giovani, assunti come tirocinanti presso aziende private e tramite il FSE.

“Tuttavia – ha ricordato in una recente interrogazione parlamentare l’eurodeputato Ignazio Corrao -, alla fine dello stage, solo 170 sono stati assunti dalle aziende, circa il 10%, come evidenziato dal rapporto del dirigente generale del Dipartimento regionale lavoro. Tale risultato dipende dall’assenza di costi per il datore di lavoro ma anche dall’uso indiscriminato di molteplici bandi similari (Garanzia Giovani 2, Avviso 33, PNRR), senza alcun coordinamento. Il risultato è che in Sicilia i fondi dell’UE per l’occupazione dei giovani vengono utilizzati per garantire continua manodopera a costo zero alle aziende, determinandone di fatto lo sfruttamento lavorativo”.

Sfruttamento reso ancora più insostenibile dalle tardive erogazioni dei contributi verso i beneficiari finali: i giovani: “Le indennità (500 euro al mese), vengono erogate anche molti mesi dopo la fine del tirocinio e ad oggi circa 300 giovani sono ancora in attesa di ricevere parte della somma”, ha proseguito Corrao.

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Un fallimento confermato anche dal commissario Nicolas Schmit, intervenuto in risposta dell’interrogazione di Corrao: “La Commissione prende atto del basso tasso di conversione dei tirocini finanziati nel quadro dell'”Avviso 22” in contratti di lavoro, nonostante il bonus occupazionale per le imprese ospitanti specificamente previsto dall’articolo 17 delle disposizioni attuative della misura. La Commissione ne analizzerà le cause profonde con l’autorità di gestione responsabile del programma”.

“Secondo le informazioni rese pubbliche dalla Regione, i pagamenti ai tirocinanti sono in corso e conformi alle procedure di controllo. La Commissione sottolinea che sebbene l'”Avviso 22″ non prevedesse alcun obbligo di assunzione dei tirocinanti – (perchè finanziarla con 30 milioni di euro allora?) – l’impatto della misura in termini di aumento dell’occupabilità a seguito dell’esperienza lavorativa sarà analizzato. In ogni caso, nell’accordo di partenariato per il
periodo di programmazione 2021-2027 l’Italia si è impegnata a valorizzare “il ruolo di tirocini e apprendistato al fine di garantire occupazione di qualità”.

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“In tale accordo di partenariato – prosegue Schmit – l’Italia ha inoltre concordato meccanismi per garantire il coordinamento e la complementarità tra i diversi fondi. In base al principio della gestione concorrente, spetta alle autorità di gestione responsabili dei programmi attuare operazioni tenendo conto delle priorità sostenute da altri fondi e programmi in Italia, al fine di garantire il coordinamento tra i diversi interventi”, ha concluso l’esponente della Commissione von der Leyen.

foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright