Agricoltura: aumentano i prezzi, diminuiscono le remunerazioni dei contadini.

Volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie ma ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 10,4% in meno rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base alle quotazioni dell’indice Fao nel gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che evidenzia cali nei campi a livello globale che vanno dal -18% per il latte alla stalla al -19% per i cereali nei campi.

“Se i compensi pagati ai contadini sono crollati a gennaio – denuncia la Coldiretti – sono cresciuti i prezzi di vendita dei beni alimentari su valori che vanno dal +5,7% per l’Area Euro al +5,9% per l’Italia. Un andamento che ha portato al contenimento dei consumi alimentari con gli italiani che spendono di più per mangiare di meno, mentre i produttori agricoli non riescono neanche a coprire i costi di produzione”

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Anomalie evidenti in Italia, dal grano al pane, dove il prezzo è aumentato fino a venti volte: “Un chilo di grano che viene pagato oggi agli agricoltori attorno ai 24 centesimi serve per fare un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città. E le criticità – continua la Coldiretti – sono evidenti anche nei prodotti freschi come l’ortofrutta in cui il prezzo aumenta da tre a cinque volte dai campi agli scaffali, nonostante non debbano subire trasformazioni dal campo alla tavola”.

Per combattere le distorsioni è stato approvato il decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali che prevede lo stop a 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti.

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“Una norma – spiegano da Coldiretti – che prevede soprattutto che i prezzi riconosciuti agli agricoltori ed agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione”.

Una prima vittoria di una battaglia che sarà lunga e difficile a tutela del reddito delle nostre imprese, per il presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “Abbiamo iniziato con il latte, ma siamo pronti a mobilitarci su tutte le filiere per impedire altre pratiche sleali contro gli agricoltori come nell’ortofrutta dove il tema del rispetto prezzo minimo particolarmente grave”.

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