Voto ai 16enni: favorevole il 36% degli interessati.

E’ giusto estendere il diritto di voto ai 16enni? Quanto proposto recentemente dal Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, trova conferma tra i/le giovani italiani/e? Secondo quanto indicato dal 10° rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui Giovani della Link Campus University solo 1 giovane italiano su 3 (36,1%) di età compresa tra i 16 e i 17 anni vorrebbe infatti poter votare prima del compimento del 18° anno.

Dati, ricorda Nicola Ferrigni, in calo rispetto al 2019: “Siamo in presenza di un’inversione di tendenza significativa. Quel desiderio di protagonismo attivo, che solo tre anni fa si inseriva all’interno di uno scenario di “rottura” e di rinnovamento, si scontra oggi, dopo il turbolento triennio pandemico, con l’imperativo di un ritorno alla normalità. In questo contesto, anche la spinta alla partecipazione elettorale da parte dei più Giovani esce dalla propria dimensione puramente emozionale per acquisire una connotazione più marcatamente razionale”.

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Il rapporto tra i 16enni e la politica è, inoltre, sempre più critico: oltre 9 intervistati su 10 si sentono per nulla (72,2%) o poco (23,3%) ascoltati da una politica nei confronti della quale il 67,5% dichiara di aver perso completamente la fiducia nel corso dell’ultimo anno.

Cala anche l’interesse verso la politica: se, nel 2020, era il 57% a dichiararsi per nulla o poco interessato al “circo politico”, nel 2022 tale percentuale cresce di quasi sette punti percentuali, fino ad arrivare al 63,6%.

Ovviamente i più colpiti dalla riprovazione dei giovani italiani sono i politici e le relative scatole vuote, meglio conosciute come partiti politici. La classe politica, infatti, è considerata incompetente (28,6%), esibizionista (25,2%), disonesta (22%) e distante dai cittadini (17,5%).

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Sul fronte dell’astensionismo, però, per quasi 6 intervistati su 10 (59.9%) andare a votare rappresenta un dovere civico.

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