Violenze di genere. Il Comune di Oristano aderisce al progetto Stand Up.

Un programma formativo finalizzato a proteggere la dignità di uomini e donne, attraverso una serie di strumenti che aiutano le persone a intervenire, salvaguardando la propria incolumità quando sono vittime o testimoni di un atto di molestia in luogo pubblico.

Sono gli obiettivi del progetto Stand up, rivolto principalmente agli studenti maggiorenni delle scuole superiori ed ai dipendenti del Comune di Oristano. Il progetto, al quale hanno aderito gli Assessorati alla Cultura e pubblica istruzione e ai Servizi sociali del Comune di Oristano in collaborazione con l’ONG americana Hollaback! Ed è diffuso in Italia dall’Associazione Alice onlus e dal Corriere della sera.

“Condannare il fenomeno delle molestie (siano esse attuate in strada, al parco, nei mezzi pubblici, nelle palestre o luoghi di lavoro) è un dovere che si deve però tradurre in azioni concrete – sottolineano gli Assessori Carmen Murru e Massimiliano Sanna -. Il Comune si vuole impegnare concretamente in un’azione di prevenzione, invitando i cittadini e le cittadine, i dipendenti dell’ente, ma soprattutto gli studenti maggiorenni a non essere testimoni inerti e silenziosi di episodi di molestie. Conoscere e comprendere un problema e stimolare un dibattito pubblico crea il presupposto di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.

LEGGI ANCHE:  Esodo istriano, le iniziative contro negazionismi e riduzionismi.

Da una ricerca internazionale sulle molestie sessuali nei luoghi pubblici, condotta dai ricercatori della Cornell University in partnership con Ipsos, attraverso 15mila 500 interviste in 8 Paesi differenti per società e culture, è emerso che il 79% delle vittime di molestia in luoghi pubblici dichiara che la situazione migliora quando interviene un testimone. Spesso assistere ad un atto di molestia crea disagio, si vorrebbe intervenire, ma non si sa come e si finisce col pensare che non sia niente di grave. La capacità di agire è limitata e viene minata la dignità di uomini e donne che subiscono l’atto.

“Data la rilevanza educativa e responsabilizzante dell’iniziativa, sull’orma di quanto già sperimentato con sucesso a Milano, Torino e Bergamo, vogliamo proporlo alle scuole e aprirlo anche ai dipendenti comunali in un’ottica di virtuosa sensibilizzazione e di massima diffusione alla cittadinanza dei principi di salvaguardia della persona” aggiunge l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione Massimiliano Sanna.

LEGGI ANCHE:  Eleonora d'Arborea, entrano nel vivo le celebrazioni a Oristano.

“Insegnare a reagire in sicurezza quando si assiste a una molestia e quando la si subisce è indice di attenzione profonda alla tutela di cittadine e cittadini della propria comunità – sottolinea l’Assessore ai Servizi sociali Carmen Murru -. Con questo spirito abbiamo deciso di aderire al progetto”.

In Italia il progetto di formazione è sviluppato in collaborazione con il Corriere della sera attraverso 160 webinar on line nel corso del 2021, tenuti dalle formatrici dell’Associazione Alice onlus con il coordinamento di Stefania Andreoli e Cristina Obber. Ogni webinar dura un’ora e 10 ed è gratuito.