Tesori d’Italia a Genova, Roma e Torino. La cultura non si ferma

Continua il viaggio web alla scoperta dei tesori culturali del nostro Paese, grazie alla campagna del MIBACT ‘La cultura non si ferma’. Prima tappa La mostra ‘MOGANO EBANO ORO! Interni d’Arte a Genova nell’800’, dedicata alla produzione di arredi e arti decorative a Genova nell’Ottocento, allestita nel Teatro del Falcone di Palazzo Reale di Genova, non si ferma per le norme stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019 ed è visibile sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo .
Pubblicato con l’hashtag #iorestoacasa il video ripercorre, in un minuto, le scelte culturali e il gusto della nuova alta borghesia delle imprese e dei commerci, della Genova del XIX secolo. Oltre duecento oggetti tra mobili, dipinti, sculture, disegni e bozzetti, gessi, ceramiche, stoffe, vetri e fotografie, molti dei quali realizzati dal raffinato mobiliere inglese Henry Thomas Peters, testimoniano storicamente il passaggio da un’elegante pratica artigianale, in particolare, del settore dell’ebanisteria alla produzione industriale sull’intero territorio ligure.

LEGGI ANCHE:  Il documentario "Il paese delle persone integre" arriva al festival Asincronie.

Basta un click per passare dalle mostre di Genova a quelle romane. Sempre sul canale del MIBACT è possibile vedere il video Time is Out of Joint , tema della mostra allestita nella Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Un viaggio digitale che porta anche ai Musei Reali di Torino, fino alla Cappella della Sindone.  Dipinti, busti, stucchi dorati, orologi, armature scintillanti, armi, disegni e manoscritti si perdono nei labirinti delle collezioni dei Musei Reali di Torino”. Preziosi oggetti che vanno dalla preistoria all’inizio del Novecento, ma anche la maestosità della Cappella della Sindone, restituita al pubblico nel 2017, simboleggiata dalla grande cupola di Guerino Guerini con i suoi intrecci di luce e architettura.

LEGGI ANCHE:  Premio Isio Saba: ecco i tre finalisti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.