Sono efficaci gli aiuti dell’UE all’Algeria?

L’Algeria, secondo le principali stime del 2020, resta uno dei principali Paesi di origine dei migranti che approdano in Italia. Tra le cause di questo primato l’azione del Governo algerino, che espelle regolarmente cittadini stranieri attraverso il suo confine sahariano e che fa dell’Algeria una nazione di transito per gli immigrati che arrivano in Libia da tutta l’Africa subsahariana e dal Medio Oriente, che poi si dirigono verso le coste dell’Europa meridionale.

Un Governo, inoltre, alle prese con importanti problemi economici a causa dei quali sta subendo forti pressioni sulla propria stabilità. Una nazione dove la coesione sociale è sempre più messa a dura prova dall’emergenza sanitaria e dal crollo del prezzo del petrolio, in quanto l’economia algerina è fortemente dipendente dalle royalties petrolifere, ovvero dalla percentuale del valore della produzione di idrocarburi pagate dalle compagnie petrolifere allo Stato.

Olivèr Varhèlyi, foto Lukasz Kobus
Olivèr Varhèlyi, foto Lukasz Kobus (ec.europa.eu)

Nello Stato algerino, come riportato nell’ultima risoluzione del Parlamento europeo, si sarebbero verificate numerose violazioni delle libertà fondamentali, in particolare nei confronti dei cristiani. Ciononostante – come ha evidenziato in una recente interrogazione l’eurodeputato Massimo Casanova di Identità e Democrazia – negli ultimi anni l’UE ha versato centinaia di milioni di euro all’Algeria, con un’ultima donazione di 75 milioni di euro lo scorso mese di aprile a contrasto della diffusione del Covid-19.

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Una dichiarazione che ha registrato la risposta del Commissario Olivér Várhelyi, per il quale “la Commissione non ha effettuato alcun nuovo pagamento all’Algeria, ma ha proposto di riorientare una parte dei fondi disponibili già impegnati, fino a un importo di 75 milioni di euro, per far fronte all’emergenza sanitaria. 43 milioni di euro di questo importo saranno utilizzati per la risposta immediata alla crisi, mentre 32 milioni di euro verrebbero riallocati per attenuare gli effetti socioeconomici a medio termine”.

Sempre nel merito della questione Algeria Olivér Várhelyi ha affermato che l’assistenza finanziaria all’Algeria è erogata principalmente attraverso lo strumento di vicinato sulla base di indicatori chiari e misurabili e che le relazioni di valutazione vengono trasmesse al Parlamento europeo, al Consiglio e agli Stati membri. “La Commissione – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo europeo – ha inoltre cercato di affrontare direttamente, con le autorità algerine, tutte le questioni connesse alla migrazione nell’ambito del dialogo annuale sulla migrazione”.

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Proprio la migrazione e la mobilità rientrano fra le cinque priorità del partenariato stabilite in conformità dell’accordo di associazione tra l’UE e l’Algeria.

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Un parternariato che per l’Esecutivo europeo ha prodotto risultati tangibili nel corso degli anni: “La Commissione sottolinea l’efficacia delle numerose azioni di cooperazione svolte in Algeria, comprese quelle incentrate sullo sviluppo locale e sull’emancipazione delle comunità locali, a cui partecipano sia le autorità locali che la società civile”.

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