Screening studenti, Desirè Manca: “Caos annunciato”.

“Quali impedimenti ci sono stati perché si arrivasse al 7 gennaio senza la minima idea di come procedere per garantire il ritorno a scuola degli studenti in sicurezza?”. E’ quanto si è domandato la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, firmataria di una interrogazione sulle presunte difficoltà nell’organizzazione della campagna di screening nelle scuole. “Solo mercoledì scorso – dichiara l’esponente pentastellata – il Presidente Solinas ha affidato il compito ai neo nominati direttori delle Asl della Sardegna di avviare una campagna di screening di massa. Ma la lettera in cui l’ATS sollevava l’esigenza di rimandare l’ingresso a scuola al prossimo febbraio a causa dell’impennata di contagi in alcune scuole del Sud Sardegna è datata 27 dicembre 2021. Quanto sta accadendo oggi è incredibilmente assurdo”.

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“La preoccupazione è massima anche per il Nord Sardegna, e per la Provincia di Sassari in particolare, dove ieri si registravano i numeri più alti, con 519 positivi. Un record di casi – prosegue la consigliera – che è stato ignorato, perché la situazione verificatasi nelle scuole del Sud Sardegna anziché diventare un severo monito e farci prevedere il rischio che stiamo correndo oggi è stata ignorata. Come mai si sta ragionando per compartimenti stagni e non si sta tenendo conto che il rischio è alto e diffuso a tutta la Sardegna?”.

Caos generato dall’inerzia dell’azione del Presidente Solinas per la Manca: “Non è necessaria la sfera di cristallo, dopo quasi due anni di pandemia, per capire che i maggiori contatti tra le persone avrebbero prodotto l’aumento dei casi e che, specialmente i bambini, non essendo vaccinati, avrebbero potuto contagiarsi. Ciò non toglie che ad ignorare questo ragionamento sia stato chi guida questa Regione, che ha preferito arrivare al 7 gennaio senza aver pianificato uno screening di massa come si deve. Oggi i sindaci di tutta la Sardegna si stanno interrogando su quali azioni mettere in campo per far fronte a questo caos organizzativo, e le uniche vittime di tutto ciò – conclude – sono come sempre i bambini, i ragazzi e i genitori, costretti a fare salti mortali per poterli assistere”.

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