“Sardegna più semplice”: la Regione “chiede aiuto” ai cittadini.

Al via da oggi la consultazione online “Sardegna più semplice”, rivolta ai/alle cittadini/e sardi/e sulle procedure e tempi delle pratiche regionali. Un nuovo tentativo, spiegano dalla Regione Sardegna, per semplificare la burocrazia regionale e raccogliere idee utili per migliorare il processo burocratico.

Insomma, l’ennesima iniziativa estemporanea (e con molta probabilità di scarso impatto) per chiedere ai cittadini come dovrebbero lavorare gli uffici regionali. Sicuramente, dato lo slancio partecipativo promosso dall’Assessorato regionale dell’Industria, ci riserviamo di consigliare di partire dalla trasparenza, un principio che deve guidare ogni processo burocratico.

Guardando, però, alla puntualità rilevata nell’aggiornamento dei siti internet istituzionali della Regione e del Consiglio regionale, difficilmente tale principio può considerarsi un punto fermo nella cultura impiegatizia condivisa in alcuni uffici regionali, come confermano le tempistiche sulle pubblicazioni delle Delibere di Giunta – perennemente in ritardo – oppure, guardando anche al Consiglio regionale della Sardegna, le mai pervenute pubblicazioni sui dati della partecipazione al voto dei consiglieri/e regionali. Dati misteriosi sui quali, sia da parte dell’opposizione che della maggioranza, non vi è alcun interesse pubblicistico, come confermato dalle diverse richieste, presentate in via informale da parte della nostra redazione, ai diversi rappresentanti di spicco del Consiglio. Dal 2019 al 2022 forse non c’è stato abbastanza tempo per colmare questo gap informativo. Una conclusione coerente, volendo rimanere sulla dimensione temporale, con gli scarsi risultati ottenuti dall’attuale Legislatura regionale, sempre più rappresentativa di uno strano concetto di qualità del Legislatore…

LEGGI ANCHE:  Comitato europeo delle Regioni: "E' ora che l'UE sia più vicina ai suoi cittadini".

Sfumature o anche “piccole questioni”, rispetto agli attuali problemi geopolitici, la cui trascuratezza difficilmente incentiverà i cittadini a partecipare alla consultazione pubblica. Troppo ampia e consolidata, infatti, la pessima percezione dei cittadini verso le diverse diramazioni della macchina regionale, il cui tentativo partecipativo di facciata, non potrà che confermarsi fallimentare o, peggio, buono per supportare l’insostenibile traction politica di altrettanto insostenibili esponenti politici.

Ma per coloro che ancora credono in queste pratiche autoreferenziali, la regione ha predisposto un questionario, composto da quattro domande, che resterà online sino al 30 aprile 2022, sui siti “Sardegna semplice” (http://sardegnapiusemplice.regione.sardegna.it) e “Sardegna impresa” (http://www.sardegnaimpresa.eu/it).

“Gli uffici – si legge nella nota della Giunta -, ricevute le segnalazioni, esamineranno le leggi, verificando la presenza delle norme superate e non efficaci da eliminare. Un lavoro che riguarda tutti i settori e può incidere significativamente sul rapporto fra la pubblica amministrazione e i cittadini, migliorando la qualità della vita”.

LEGGI ANCHE:  Capitale dei giovani 2024. Si candida Potenza. Cagliari (e dintorni) può solo osservare.

Foto Sardegnagol riproduzione riservata