Salute: 10,8% under25 assumono psicofarmaci senza una prescrizione medica.

La maggioranza della popolazione italiana soffre di disturbi mentali. E’ questa la deprimente conlcusione della ricerca di INC Non profit Lab, per il quale il 60,1% degli italiani convive da anni con uno o più disturbi mentali.

A soffrire di più sono le donne (circa 6,5 su 10) e i giovani (oltre il 75%). Mali che rimandano a cause di tipo “culturale e sociale”, secondo i promotori della ricerca: “Dal nostro rapporto – spiega il Presidente di INC, Pasquale De Palma – emerge che c’è bisogno di una comunicazione più all’altezza della rilevanza e complessità del tema e della dimensione che questo sta assumendo. Siamo chiamati a contribuire a una narrazione del disagio più attenta e più efficace, perché a volte, se non spesso, il modo in cui il disagio viene comunicato non aiuta”.

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“Attrarre il pubblico giovane, in particolare con l’online e i social; ampliare l’offerta informativa sui disturbi alimentari, contrastare bullismo e cyberbullismo. In materia di giovani il Contratto di Servizio in dirittura d’arrivo assegna alla Rai numerosi compiti”, ha aggiunto Roberto Natale, Direttore di Rai Per la Sostenibilità.

Tra i problemi più ricorrenti di cui dicono di aver sofferto i nostri connazionali ci sono i disturbi del sonno (32%), varie forme d’ansia (31,9%), stati di apatia (15%), attacchi di panico (12,3%), depressione (11,5%) e disturbi dell’alimentazione (8,2%).

Disturbi contro i quali è scarso il ricorso a medici e specialisti per il 29,4% degli intervistati, mentre il 29% si fa aiutare da amici e parenti. Un buon 27,6%, ancora, ha assunto medicinali senza prescrizione e solo il 22,1% ha dichiarato di aver chiesto supporto a uno specialista.

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Percentuali sempre più problematiche e motivate, nel 35% dei casi, dai recenti contraccolpi geopolitici, come guerra, inflazione, crisi climatica ed emergenze sanitarie. Seguono le difficoltà di relazione con il mondo esterno, soprattutto tra i giovani, l’insoddisfazione per i propri percorsi professionali (22,4%, con valori più alti da parte dei Millennials).

Criticità rilevate anche nel mondo del lavoro (specialmente tra occupati alle prese con lo stress da lavoro) e della scuola, dove bullismo, violenza e dipendenza da social la fanno da padrone secondo il 42,1% degli intervistati.

“Parlare di disagio e di disagio giovanile – ricordano dall’INC Non Profit Lab – è praticamente la stessa cosa. In un suo recente Rapporto l’Istat ha certificato che nel 2021 il 6,2% (l’anno prima erano il 3,2%) dei ragazzi tra 14 e 19 anni, oltre 220 mila giovani, erano insoddisfatti della propria vita e vivevano una condizione di cattiva salute mentale. Non bisogna quindi stupirsi del fatto del nostro Paese il 10,8% dei ragazzi di età compresa tra 15 e 24 anni assumono psicofarmaci senza una prescrizione medica. Lo fanno per dormire, per dimagrire, per essere più performanti negli studi (una sfida che preoccupa e inquieta molti giovani). Se stringiamo l’attenzione sugli studenti, la percentuale di quanti cercano un ‘aiutino” negli psicofarmaci lievita fino a oltre il 18% del totale. Parliamo di una generazione che rifiuta lo stigma sociale e su Tik Tok pubblica voti e classifiche sulla ‘efficacia” dei medicinali, parlando senza remore del proprio disagio psicologico davanti a milioni di estranei”.

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