Russia e Cina: “Uniti per la stabilità globale”. I punti chiave del vertice Putin-Xi. Taiwan deve inchinarsi al principio dell'”Unica Cina”.
Un ruolo comune nella difesa della memoria storica della Seconda Guerra Mondiale e nel mantenimento della stabilità strategica globale. È quanto rimarcato oggi dai leader di Russia e Cina, rispettivamente Vladimir Putin e Xi Jinping, nel corso dell’incontro bilaterale conclusi con la firma di due dichiarazioni congiunte a Mosca.
Nel corso del vertice, i due leader hanno sottolineato l’importanza della collaborazione bilaterale in ambiti chiave come la difesa, l’economia, la cultura e la politica internazionale. Ecco i principali punti emersi dai documenti ufficiali.
Presidenti che si sono dichiarati custodi della verità storica sulla Seconda Guerra Mondiale. “I nostri popoli ricorderanno per sempre il sacrificio di milioni di soldati e civili che lottarono per la libertà e la pace mondiale”.
Il legame tra Mosca e Pechino, è stato rimarcato nel corso del bilaterale, si fonda su “una comunanza di interessi storici e strategici”. La Russia ribadisce il suo sostegno al principio dell’“Unica Cina”, riconoscendo Taiwan come parte integrante del territorio cinese. La Cina, dal canto suo, appoggia gli sforzi russi per garantire sovranità, sviluppo e stabilità interna.
L’intesa tocca anche gli aspetti economici e culturali: i due Paesi si sono impegnati a rafforzare gli scambi commerciali, favorire investimenti congiunti, espandere i pagamenti in valute nazionali e approfondire la partnership energetica. Sul fronte culturale, sono previsti nuovi programmi di collaborazione tra media, cinema, archivi storici e scambi giovanili.
Mosca e Pechino, nell’occasione, hanno denunciato le azioni “distruttive” di alcuni Stati occidentali che, a loro giudizio, cercano di riscrivere la storia a fini egemonici e di minare l’ordine mondiale stabilito dopo il 1945. I due Paesi ribadiscono il ruolo centrale dell’ONU, esprimono sostegno alla cooperazione eurasiatica all’interno dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e del BRICS, e si oppongono a qualsiasi forma di diktat esterno.
Critiche dai due leader sono state rivolte verso le “restrizioni economiche e finanziarie imposte da alcuni Paesi al di fuori del quadro ONU, definite “illegittime” e dannose per l’economia globale”.
Nel campo della sicurezza, i due Paesi hanno accusato, ancora, alcuni Stati nucleari occidentali, rei di voler espandere alleanze militari in aree sensibili, incrementando il rischio di conflitti. “Siamo contrari alla creazione di blocchi militari anti-russi e anti-cinesi, al dispiegamento di armi nucleari all’estero e ai sistemi di difesa missilistica come lo “Scudo d’Oro” statunitense, che comprometterebbero la stabilità strategica”.
Dichiarazione congiunta che non ha mancato di toccare anche la crisi ucraina, auspicando una soluzione di lungo termine basata sui principi della Carta ONU e della sicurezza. Infine, è stata rilanciata la proposta russo-cinese per un trattato internazionale che vieti la militarizzazione dello spazio.
foto Kremlin.ru