Ripartenza, PD: “Solinas apra al dialogo sui temi del patto per la Sardegna”.

Sempre più aspra la dialettica istituzionale tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale, come ricordato oggi in conferenza stampa dai Consiglieri del gruppo PD e Progressisti, intervenuti per presentare le 5 mozioni sul Recovery Fund, MES, Scuola, banda larga e sulla gestione sanitaria e l’accoglienza dei turisti per la stagione estiva.

Per Gianfranco Ganau la mancata disponibilità al dialogo da parte della maggioranza sta portando drammaticamente verso un consolidato impoverimento della discussione politica: “Questa conferenza nasce dai problemi sorti durante la seduta di ieri. Abbiamo presentato 5 ordini del giorno che non sono stati accettati dalla maggioranza, nonostante il senso propositivo delle nostre proposte, perciò siamo stati costretti a presentare 5 mozioni non avendo potuto discutere gli ordini del giorno in Consiglio. La maggioranza vuole contenere la discussione politica, limitarla proprio com’è capitato durante la conferenza dei capigruppo”.

Un malessere istituzionale rimarcato anche dal collega di partito Cesare Moriconi: “Sul MES e sul Recovery Fund la Regione si sta giocando importanti risorse da indirizzare alla sanità regionale e per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla Sardegna. E’ un’occasione irripetibile. Per questo dobbiamo portare avanti una battaglia politica che deve essere condivisa da tutti gli schieramenti, non solo a livello regionale ma soprattutto a livello nazionale. Solinas, pertanto, abbia il coraggio di aprire il confronto facendosi carico di questo onere. Non possiamo rischiare che le decisioni sul Recovery Fund e sul MES vengano prese da Roma, senza mettere in conto le esigenze provenienti dal territorio. Forse per alcune regioni del Nord il MES non è fondamentale, ma per il nostro sistema sanitario rappresenta un’occasione irripetibile se pensiamo all’ipotesi di circa 5 miliardi di euro in aggiunta al fabbisogno storico legato alla condizione di insularità”.

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“La politica – ha proseguito Moriconi – è l’arte dei modi e dei tempi. Se si sbagliano i tempi siamo fuori. Dobbiamo negoziare con lo Stato per le risorse europee: non abbiamo molto tempo. Entro settembre se non produrremo una proposta valida saremo fuori dai ‘giochi’ “.

Critico anche Eugenio Lai di LeU: “Solinas ha perso l’opportunità di avviare un confronto sui veri problemi dei sardi, dimostrando, inoltre, insofferenza per il ruolo di Governatore della Regione. La crisi sanitaria ed economica di questi tempi, seppur di difficile interpretazione, è stata gestita male dalla maggioranza che ha preferito decidere in solitaria, senza includere le parti sociali, l’opposizione e il mondo delle imprese. Questa tendenza deve essere invertita. Pertanto invitiamo Solinas a confrontarsi sui temi del patto per la Sardegna, anche per chiarire dove andremo a reperire le risorse per fronteggiare la crisi e finire con il gioco delle somme tanto in voga tra i membri dell’esecutivo regionale e la lotta tra i principali partiti della maggioranza, PSd’Az e Lega”.

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I lavori dell’ultima seduta di Consiglio si sono rivelati una occasione mancata anche per Francesco Agus dei Progressisti: “La discussione di ieri, seppur intensa, ha risentito della mancanza di partecipazione da parte della maggioranza sui tanti temi irrisolti della Sardegna, come la gestione dell’emergenza turistica e la prevenzione all’interno dei flussi turistici, senza contare le stime sballate del Presidente Solinas. Federalberghi, contrariamente a quanto dichiarato dal Governatore, ha parlato di 3 milioni di presenze, ovvero notti in Sardegna, non di 3 milioni di presenze fisiche. Inoltre, volendo rimarcare le altre criticità nel settore turistico, le strutture in Sardegna stanno riaprendo all’interno di un regime di insicurezza”.

Banda larga, Scuola e BEI (Banca Europea degli Investimenti) gli argomenti messi sotto la lente di ingrandimento del Consigliere Piero Comandini: “L’accordo con la BEI è un’illusione ottica. Oltre ai 100 milioni provenienti dall’Unione, la Regione deve destinare altri 100 milioni, ma al momento ci sono solo 60 milioni, frutto di una riprogrammazione di fondi POR, e ne mancano altri 40. Cosa succederà quando l’Unione scoprirà la mancanza di tali risorse? Si procederà alla firma dell’accordo tanto decantato come ‘cosa fatta’ da parte della maggioranza?”.

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“Anche per quanto riguarda la Scuola – ha proseguito Comandini – non ci è stato permesso di entrare nel merito del piano di ridimensionamento scolastico. Con i parametri attuali corriamo il rischio di assistere alla chiusura di numerose scuole nei piccoli centri della Sardegna. Sulla Banda larga, ancora, bisogna colmare il gap dei tanti comuni e aree rurali della Sardegna. Per molte realtà locali colmare il digital divide è un discorso complesso, poichè per gli operatori privati non è appetibile investire in assenza di condizioni di mercato favorevoli. La maggioranza deve facilitare la discussione su questo tema. Possiamo continuare a vivere in un’Isola dove i piccoli centri devono continuare ad essere esclusi dai servizi digitali?”.

“Parliamo di questioni fondamentali, come il Mes e il Recovery, – ha concluso Massimo Zedda (Progressisti) – e di temi centrali come la scuola, l’innovazione tecnologica, il turismo; mentre la Giunta delibera interventi con coperture finanziarie incerte e in parte frutto di rimodulazioni, e la maggioranza ci propone due testi di legge: uno per la speculazione edilizia sulle coste e nell’agro e l’altro sulla moltiplicazione delle poltrone con la creazione di enti inutili”.

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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