Pnrr e ricerca, Mario Draghi: “Puntiamo su giovani”.

Tra il 2008 e il 2019, ha ricordato ieri il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il numero dei dottori di ricerca in Italia è sceso del 40%. Un dato tra i più bassi d’Europa che, secondo il Premier Draghi, in visita ai laboratori Infn in Abruzzo, potrà essere modificato attraverso le risorse previste nella misura giovani: “Per invertire questa tendenza, raddoppiamo il numero delle borse di dottorato, dalle attuali 8-9 mila l’anno a 20mila, e ne aumentiamo gli importi, finanziando circa 2.000 nuovi progetti di giovani ricercatori sul modello dei bandi europei”.

“Nei prossimi 4 anni – conclude Draghi – destineremo 6,9 miliardi di euro alla ricerca di base e applicata e stanzieremo risorse per cinque Centri Nazionali, gli Ecosistemi dell’Innovazione territoriali e le Infrastrutture di Ricerca e di Innovazione”.

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Incontro che ha visto la partecipazione del Nobel per la fisica Giorgio Parisi: “Il Pnnr investe una grande quantità di risorse nella ricerca, ma cosa succederà quando finirà il Pnrr e l’Italia dovrà restituire i prestiti? Quante saranno le risorse destinate alla ricerca dopo la fine del Pnrr? Avere una risposta a queste domande è fondamentale per poter attirare in Italia ricercatori di qualsiasi nazionalità attualmente all’estero, o giovani che non hanno ancora deciso dove stabilirsi”.