Islamofobia, Mara Bizzotto: “Silvia Romano testimonial per un progetto cofinanziato dalla Commissione europea”.

In una recente interrogazione parlamentare l’eurodeputata del gruppo ID, Mara Bizzotto, richiamando la partecipazione di Silvia Romano ad un progetto cofinanziato dalla Commissione europea incentrato sull’islamofobia, ha chiesto conferma circa l’opportunità della partecipazione dell’ex ostaggio del gruppo islamico Al Shabaab, in qualità di segnalatrice delle persone che esprimono opinioni ritenute islamofobe.

“Silvia Romano – si legge nel corpo dell’interrogazione – già ostaggio del gruppo terrorista islamico Al Shabaab e convertitasi all’Islam, è stata selezionata per partecipare al progetto ‘YES – Youth Empowerment Support for Muslim communities’. Considerando che appare poco chiaro il riferimento alle opinioni “islamofobe”, che potrebbe dare adito a interpretazioni arbitrarie e strumentali fino alla censura della libera manifestazione del pensiero dei cittadini italiani ed europei e considerando che in Europa sono in aumento i casi di cristianofobia e che lo scorso maggio l’Italia ha pagato un consistente riscatto ai terroristi islamici per la liberazione di Silvia Romano, ritiene la Commissione che Silvia Romano sia la giusta testimonial per il progetto finanziato con fondi europei?”.

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A nome della Commissione, in risposta all’esponente del gruppo Identità e Democrazia, è intervenuto il Commissario Didier Reynders, ricordando che “secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, il diritto alla libertà di espressione tutela ‘le argomentazioni che scuotono, disturbano o offendono’. Questo diritto – ha proseguito Reynders – è sancito anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Tuttavia, la libertà di espressione non è assoluta. L’UE ha una legislazione contro l’incitamento all’odio“.

“Il progetto YES – Youth Empowerment Support for Muslim communities – è gestito dall’organizzazione italiana “L’Albero della Vita”, conosciuta per il suo lavoro per la tutela dei diritti fondamentali. Il progetto è stato selezionato in quanto rispondeva agli obiettivi stabiliti nell’invito a presentare proposte del 2019 nell’ambito del programma su diritti, uguaglianza e cittadinanza (REC), in particolare nell’ambito della priorità specifica per la lotta all’odio anti-islamico. Uno dei risultati del progetto – ha ricordato il Commissario europeo – è la creazione di una rete di “Master Equity Defenders” e Silvia Romano è stata scelta dal consorzio, insieme ad altre persone della sua età, per far parte di tale rete. La Commissione valuterà le realizzazioni del progetto durante la fase di attuazione e al termine del ciclo del progetto, dopo aver ricevuto la relazione finale e conformemente alle regole stabilite nella convenzione di sovvenzione”.

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foto Parlamento europeo europarl.europa.eu