Libertà dei media: PE, no a tentativi di soppressione di critica e pluralismo.

Si profilano tempi duri per la stampa ‘di regime’ nei Paesi UE, data la volontà del Parlamento europeo di chiudere i ‘rubinetti’ dei fondi europei per i media controllati dal governo o per la propaganda politica.

Un nuovo corso contenuto all’interno della recente risoluzione non legislativa, approvata mercoledì con 553 voti favorevoli, 54 contrari e 89 astensioni, dal Parlamento UE per dire stop ad un servizio pubblico diventato ormai un puro esempio di propaganda filogovernativa, dove è sempre più compromessa la libertà e il pluralismo.

Propaganda, disinformazione, minacce ai giornalisti e concentrazione dei media costituiscono i principali problemi per gli eurodeputati che, attraverso il provvedimento, ha chiesto ai Paesi dell’UE di agire per evitare l’eccessiva concentrazione dei media e garantire la trasparenza. I deputati condannano inoltre l’eccessiva interferenza dei governi esercitata attraverso la concessione di pubblicità pubblica e sottolineano che il denaro dell’UE non può essere speso per i media controllati dallo Stato o per la propaganda politica.

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Controlli e pressioni capaci di minare la libertà, il pluralismo, l’indipendenza dei media e la sicurezza dei giornalisti, elementi fondamentali del diritto alla libertà di espressione e di informazione essenziali per il funzionamento democratico dell’UE.

Nella risoluzione il Parlamento ha chiesto, ancora, di potenziare il quadro giuridico per prevenire e contrastare l’incitamento all’odio online, nonché una maggiore collaborazione tra le piattaforme online e autorità di contrasto.

Per la relatrice della risoluzione, Magdalena Adamowicz del Partito Popolare Europeo: “Oggi assistiamo al ritiro della democrazia, alla presa di potere con la menzogna. Non c’è libertà senza l’indipendenza dei media, non c’è democrazia senza il pluralismo dei media. I media dovrebbero servire la verità, non la menzogna. Dovrebbero servire gli elettori, non chi è al potere, dovrebbero essere un modo per monitorare il potere. I media dovrebbero proteggere la democrazia, ma i media possono anche ucciderla. Ecco perché devono essere indipendenti”.

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