Incendi, gli eurodeputati si interessano soltanto della Sicilia.

Su 8 eurodeputati del collegio Italia insulare, una sola interrogazione parlamentare è stata presentata sul tema degli incendi nelle principali isole italiane, la 002760/2021 dello scorso mese di maggio a firma dall’ex grillino Ignazio Corrao (da tempo passato al gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea). Un provvedimento, dedicato esclusivamente agli incendi dolosi in Sicilia, che, alla luce dei recenti disastri che hanno colpito la Sardegna, non ha registrato un analogo intervento da parte della squadra degli eurodeputati siciliani, riportando nuovamente in auge la tematica del disinteressamento cronico verso la Sardegna dall’attività parlamentare dei ‘nostri’ rappresentanti al Parlamento europeo. Una dinamica facilmente riscontrabile anche nella recente interrogazione P-002969/2021 a firma dell’eurodeputata Annalisa Tardino (gruppo Identità e Democrazia), sul caro voli in Sicilia.

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Una vera e propria sindrome da inattività considerata accettabile da parte dei più cinici osservatori politici, per i quali i deputati siciliani, non essendo stati votati in Sardegna, avrebbero tutto il diritto di focalizzare il grosso della propria azione politica sulle questioni interne al proprio bacino elettorale, ovvero la Sicilia.

Considerazioni di puro opportunismo politico che accompagneranno la Sardegna almeno fino alla scadenza naturale della 9a Legislatura del Parlamento europeo, prevista (fortunatamente) nel 2023.

Fino ad allora, alla luce di quanto registrato nei primi due anni, l’Isola della Sardegna continuerà a ricoprire il ruolo di ‘oggetto misterioso’ se non di passerella per i ‘nostri’ rappresentanti a Bruxelles. D’altronde con l’attuale paradigma elettorale, la rappresentanza dei territori in Europa è diventata una questione di lana caprina e di percentuali.

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Per chi sperava in una rappresentanza di diversa intensità, un’attenta analisi dell’appartenenza politica degli eurodeputati siciliani – che copre tutto l’attuale arco politico italiano – non dovrebbe che portare a un rinnovato aumento dell’astensione elettorale alle prossime elezioni europee che daranno forma alla 10a legislatura.

Unendo questa poco invidiabile singolarità alla già nota irrilevanza, nonché riottosità, del corpo parlamentare sardo all’interno del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e alla limitata capacità d’azione delle stesse istituzioni europee – tra le quali spicca la commissione per le petizioni del Parlamento europeo, in materia di rapporto con i cittadini – e del flop riscontrato fino ad oggi della Conferenza per il futuro dell’Europa, la possibilità per i cittadini sardi di far sentire la propria voce in modo incisivo, presenta gli stessi odds di vittoria di una scommessa ad alto rischio.

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foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP