Il Trattato di fusione compie 55 anni

8 aprile 1965. Il Trattato di fusione, noto anche come Trattato di Bruxelles , oggi compie 55 anni. Il trattato fu negoziato nella prima metà degli anni ’60 e firmato dai Ministri degli Esteri di sei paesi (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) ed entrò in vigore il 1° luglio 1967, compattando la struttura organizzativa delle tre comunità europee esistenti all’epoca – Comunità europea (CEE), Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), Comunità europea dell’energia atomica (CEEA) – e istituendo una commissione e un consiglio delle comunità europee. 

Il trattato prevedeva anche disposizioni dettagliate sulle procedure di bilancio relative alle spese di tutte le istituzioni comunitarie, comprese quelle dell’Assemblea parlamentare e della Corte di giustizia. Comprendeva anche un protocollo sui privilegi e le immunità delle Comunità europee.

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Tuttavia, oggi come allora, vi furono questioni tecniche e politiche divergenti tra i vari paesi. La questione più spinosa fu la sede delle istituzioni, al punto che l’accordo su questo argomento fu raggiunto solo nel marzo 1965, un mese prima della firma del trattato.

Alla fine si raggiunse l’accordo, con la decisione di stabilire a Bruxelles la nuova Commissione e il Consiglio, rafforzando, così, la propria identità di capitale europea di fatto. La Corte di giustizia europea, la Banca europea per gli investimenti e il segretariato dell’Assemblea furono stabilite in Lussemburgo e le riunioni dell’Assemblea parlamentare, invece, a Strasburgo.

Con il Trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997, il Trattato di Fusione è stato abrogato.

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